Omicidio D'Ambrosio: condanna confermata in appello

BARI - La Corte di Appello di Bari, sezione Minori, ha ridotto a 9 anni e 4 mesi di reclusione la condanna inflitta nei confronti del pregiudicato barese Vito Valentino per l’omicidio di Domenico D’Ambrosio, ucciso nel 2003 in un bar del quartiere Stanic, quando Valentino era minorenne. In primo grado l’imputato era stato condannato a 10 anni di reclusione ma con la prescrizione del reato di detenzione illegale di arma da fuoco la Corte ha ridotto la pena a 9 anni e 4 mesi.
Nei confronti di Valentino, oggi 31enne, difeso dall’avvocato Nicola Quaranta, era già stata riconosciuta l’attenuante della minore età all’epoca dei fatti ed esclusa la contestata aggravante del metodo mafioso. I presunti sicari dell’omicidio, Valentino e il 38enne Vito Valerio (nei suoi confronti procede il Tribunale ordinario), sono stati arrestati nel luglio 2015, 12 anni dopo il delitto. Il caso, infatti, inizialmente archiviato, era stato riaperto nel 2009 dopo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.
Stando alle indagini della Squadra Mobile di Bari, D’ambrosio fu ucciso per contrasti interni al gruppo criminale legati al controllo dello spaccio. Valentino avrebbe guidato lo scooter con a bordo Valerio, che materialmente sparò e uccise Domenico D’ambrosio. Valentino, considerato dalla Dda di Bari un esponente di spicco del clan Strisciuglio, è stato condannato in primo grado nel marzo 2016 e nel settembre scorso, dopo 14 mesi in cella, è stato scarcerato per decorrenza termini ed è attualmente a piede libero.

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