Nel museo 6.500 anni di storia

TARANTO- Ci sono lo Zeus di Ugento, danneggiato e restaurato, la copia della 'dea in tronò ricostruita in laser scanner, la Persefone gaia, la tomba dell’Atleta, la Kore di Montegranaro: dalla preistoria all’età ellenistica, il secondo piano del MarTa di Taranto svelerà da oggi autentici tesori archeologici. L’inaugurazione alla presenza del premier Matteo Renzi e del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.

Il Museo Archeologico di Taranto è una delle 30 strutture autonome museali decretate dalla riforma del ministro della Cultura Franceschini. Un forziere che raccoglie 6.500 anni di storia. Fu fondato nel 1887 ed occupa la sede dell’ex Convento di San Pasquale di Baylon, edificato nel XVIII secolo. L'archeologo Luigi Viola voleva farne un Museo della Magna Grecia, ma esso è sempre stato dedicato, principalmente, alla documentazione archeologica di Taranto e del resto della Puglia. Chiuso per essere sottoposto a lavori di restauro dal mese di gennaio del 2000, anno a partire dal quale fu mantenuta un’esposizione parziale presso Palazzo Pantaleo, ha riaperto nuovamente al pubblico il 20 dicembre 2007.

Il piano rialzato del museo è stato utilizzato finora per esposizioni temporanee e convegni. Il primo piano ospita la sezione greco-romana inerente alla società tarantina. Il secondo piano è stato fino ad oggi in allestimento. Il MarTa è l’unico al mondo a possedere tra i suoi tesori la tomba di un atleta che partecipò alle Olimpiadi nel V secolo avanti Cristo. La sua tomba, scoperta in via Genova nel 1959, viene ora riesposta. Al suo fianco oggi Matteo Renzi ha una conterranea toscana, Eva Degl'Innocenti, dal 1 dicembre 2015 direttrice del Marta, e Maria Piccarreta, nella sua prima uscita da soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio di Brindisi, Taranto e Lecce. Con lei l’ex soprintendente dell’Archeologia pugliese, Luigi La Rocca, ora a capo della Soprintendenza unica della Città metropolitana di Bari. Dal pomeriggio (le porte apriranno alle 16.30) si apriranno i battenti a tutti con le visite ordinarie, che saranno gratuite sino a domenica; poi il biglietto di ingresso sarà fissato a 8 euro.

L’ultimo lotto dei lavori del MarTa, sfruttando finanziamenti pubblici pari a 6,2 milioni di euro, è stato realizzato in quattro anni dall’impresa Garibaldi di Bari. Il percorso espositivo globale è di 25 sale, piene di decine di migliaia di reperti di proprietà del museo. Il nuovo percorso espositivo narra la storia e l’archeologia di Taranto e di parte del territorio pugliese dalla preistoria al quarto secolo a. C., mentre il primo piano già aperto conserva reperti dall’età ellenistica al medioevo. Tra i pezzi più conosciuti, anche i famosi ori di Taranto di epoca ellenistica e romana e la più ricca collezione in Italia di ceramiche laconiche (di importazione) e di sculture di pregio, come il celebre Zeus di Ugento, un bronzo di 74 centimetri ritrovato a Ugento, in provincia di Lecce, uno dei capolavori della bronzistica classica.

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