Opere pubbliche
La Matrice di Polignano vede la luce nel «tunnel»
A quattro anni dalla chiusura i lavori sono a buon punto
Proseguono i lavori di restauro della chiesa di Santa Maria Assunta, più nota come Chiesa Matrice, ex Cattedrale, chiusa da quattro anni.
È stato completato nei giorni scorsi il puntamento dei nuovi gruppi ottici sul plafone centrale. Ne dà notizia l’arciprete don Gaetano, che fa il punto sulla situazione dei lavori.
«Il musicista americano Duke Ellington - spiega - diceva che ci sono due regole nella vita, non mollare mai e non dimenticare la regola numero uno. Io ne aggiungo un’altra, secondo cui non bisogna dimenticare che lo Spirito Santo non ti molla mai. Così, anche se il cammino è ancora lungo, intravediamo uno spiraglio».
«Grazie al grande e ininterrotto lavoro di squadra - aggiunge don Gaetano -, coordinato e diretto dall’architetto Francesco Di Carlo, e al progetto elettrico molto dettagliato che l’ingegner Franco Di Leone, nella sua bontà, ha voluto gratuitamente donare alla nostra comunità, la ditta di impianti elettrici Antonio Campanella ha appena finito il puntamento dei nuovi gruppi ottici sul plafone centrale».
L’illuminazione permette di dare nuova luce e di far risaltare i lavori di restauro condotti all’interno della chiesa che sono stati eseguiti in maniera meticolosa e hanno riguardato l’apparato ligneo e la tela centrale ad opera della ditta di Rosanna Guglielmo e delle tele laterali, grazie alla ditta Elisabetta Longo, nonché gli intonaci ripristinati dalla impresa di Luigi e Michele Orlando.
«Desidero rivolgere un ringraziamento particolare al vescovo monsignor Giuseppe Favale - prosegue l’arciprete di Polignano - che ha seguito e continua a seguire i lavori con grande vicinanza e sensibilità. Un “grazie” va poi a tutti coloro che in ogni forma stanno contribuendo nel sostenere questa opera collettiva, ai professionisti impegnati, alle imprese che stanno operando con grande competenza e alla Sovrintendenza, nelle persone degli architetti Azzurra Sylos Labini e Maria Cristina Tiberini».
Dopo i due plafond lignei e la grande tela alle spalle dell’altare, l’attenzione dei restauratori si è concentrata sul coro ligneo realizzato fra il 1611 e il 1773, uno dei capolavori di questo autentico scrigno che conserva al suo interno opere di notevole pregio a cominciare dal Vivarini e da Stefano da Putignano.
Bisognerà ancora attendere qualche mese perché si possa tornare a frequentare un luogo che rappresenta un simbolo per Polignano a Mare, per diversi secoli sede della cattedra vescovile, oggetto di un intervento realizzato con contributi pubblici e privati, il cui obiettivo è quello di restituire il tempio allo splendore originario che ne ha fatto un punto di riferimento per la comunità, per i turisti e per gli amanti dell’arte.
«Il cammino verso la riapertura della chiesa è ancora lungo - conclude don Gaetano - ma nella vita non è importante quanto tu sia veloce, bensì se non molli mail il passo. La costanza è il segreto di ogni sogno e l’anima di ogni progetto. E ora possiamo sognare un po’ di più».