LA STORIA

Bari, regala ai vip di Puglia le maglie anni'80 create da lui

FULVIO COLUCCI

Grazie al suo progetto, Giuseppe Gimmi trova un modo originale per riaccendere la memoria, riportarla nel presente e renderla sempre viva

Cosa resterà degli anni ’80? L’interrogativo lo sollevò il cantante Raf alla fine di quel decennio (il brano dell’artista foggiano è del 1989) e oggi sembra arrivare una risposta dal giovane Giuseppe Gimmi, nato a Fasano ma barese d’azione. Lui gli anni ’80 non li ha vissuti – è nato nel 1997 – ma se n’è innamorato trasformandoli in una specie di marchio originale della sua creatività, attraverso la produzione di una serie di magliette ispirate al periodo. Sì, Giuseppe ha tanti altri interessi: la musica, anzitutto. Compone brani e annuncia: «A settembre il mio primo singolo». E comunque vive il presente se pensiamo alla grande passione per una star italiana del mondo musicale contemporaneo, quel Tommaso Paradiso già leader del famoso gruppo «Thegiornalisti».

Ma gli anni ’80 sono una specie di sentimento del tempo da ripercorrere «con nostalgia» come lui stesso ama dire. E non è un caso che il personaggio eletto da Giuseppe a simbolo di questo affetto per l’epoca della new wave sia l’attore e regista Carlo Verdone (insieme a due grandi maestri del cinema scomparsi, Sergio Leone e Alberto Sordi).

«Verdone l’ho conosciuto personalmente» dice Giuseppe Gimmi e in una foto sui profili social del giovane lo si vede insieme al suo idolo. Ma Verdone non è il solo «grande» degli anni ’80 ad aver ispirato Gimmi e che lui ha incrociato sul proprio cammino, anzi. Soprattutto le pagine Instagram del giovane testimoniano non solo la passione di cui dicevamo, ma soprattutto il fatto che le sue creazioni abbiano fatto il giro d’Italia e siano state apprezzate da altri protagonisti di quel periodo: da Jerry Calà a Lino Banfi solo per citare due nomi. «Ho fatto tutto con semplicità e amore – racconta Giuseppe – partendo da un’idea: personalizzare la linea di magliette, renderla unica. Le forme e i colori sono quelli degli anni ’80 e prendo spunto da copertine di dischi o dal cinema. Dietro c’è uno studio preciso e approfondito e ogni volta che creo una maglietta mi sembra di rivivere quegli anni, la loro magia». In realtà Giuseppe Gimmi ha donato sue creazioni anche a chi, come il sindaco Antonio Decaro, il rapper Fabri Fibra, il conduttore televisivo Alessandro Cattelan, il cantautore Diodato, negli anni ’80 era un bambino o poco più.
Ma, Giuseppe spiega, queste variazioni sul tema sono dettate dal fatto che quell’epoca di «semplicità, amore e spensieratezza se paragonati al presente» possa ancora rappresentare la voglia di vivere che va sempre coltivata come la memoria. Tornando ai personaggi degli ’80, Giuseppe Gimmi ha consegnato le sue magliette a veri «mostri sacri» come Lino Banfi, Enrico Montesano, Jerry Calà, Alvaro Vitali. E’ come riattivare una macchina del tempo e veder scorrere immagini indimenticabili della commedia all’italiana. A loro va aggiunta un’altra icona come Michele Placido, che negli anni ’80 raggiunse una popolarità grandissima con lo sceneggiato «La piovra». Grazie al suo progetto, insomma, Giuseppe Gimmi, trova un modo originale per riaccendere la memoria, riportarla nel presente e renderla sempre viva. Per un giovane nato negli anni ’90 più di una sfida.

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