Paolo Castelluccio
Stalking, in cella vicepresidente consiglio Basilicata: minacce con coltello
Castelluccio, eletto nel 2013 con la lista del Pdl, è iscritto al gruppo consiliare di Forza Italia ma durante le recenti politiche ha annunciato di aderire a «Noi con l’Italia»
Atti persecutori, violenza privata e minacce nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione sentimentale più volte interrotta e ripresa. Sono queste le accuse nei confronti di Paolo Castelluccio, il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata arrestato dalla Polizia a Matera. Castelluccio, 59 anni, di Policoro (Matera), imprenditore agricolo, eletto nel 2013 con la lista del Pdl risulta ancora iscritto al gruppo consiliare di Forza Italia nonostante durante la campagna elettorale per le recenti elezioni politiche ha annunciato di aderire a «Noi con l’Italia».
Sarebbero state le minacce rivolte con un coltello alla donna con la quale aveva avuto una relazione sentimentale a portare all’arresto: la minaccia sarebbe avvenuta nell’abitazione di Matera di Castelluccio dove la donna ha chiesto l’intervento della Polizia e l'uomo politico è stato arrestato ed è detenuto nel carcere di Matera.
Quella del 2013 fu, per l’ormai ex azzurro, la seconda elezione consecutiva nell’assemblea lucana. La prima arrivò, sempre con il Pdl, nel 2010, ma quella legislatura regionale si interruppe bruscamente nell’aprile 2013 con l’esplosione di Rimborsopoli e le conseguenti dimissioni dell’allora governatore Vito De Filippo. In quell'inchiesta fu coinvolto anche lo stesso Castelluccio, nei cui confronti il gip del Tribunale di Potenza dispose il divieto di dimora con l’impossibilità di soggiornare nel capoluogo lucano.
Il provvedimento - riferito a rimborsi indebitamente percepiti tra il 2010 e il 2011 - fu revocato il 17 maggio del 2013, ma in seguito gli fu notificata dalla Digos la sospensione dall’attività consiliare per il periodo compreso tra il 24 aprile e il 17 maggio 2013. Il dibattimento in primo grado sulla Rimborsopoli lucana è in corso presso il Tribunale di Potenza. Nel 2016, per la stessa vicenda sui rimborsi, il consigliere regionale fu poi condannato dalla Corte dei Conti per un danno erariale di circa sei mila euro.
Ora, quindi, tra la sorpresa generale di chi lo conosce bene e lo descrive come persona «incapace di fare del male», il nome di Castelluccio è tornato sulla ribalta nazionale per una storia di stalking che ha sconvolto il mondo della politica lucana che si avvicina a grandi passi verso il rinnovo del Consiglio regionale previsto per il prossimo autunno e che si interroga su una vicenda di stalking dai contorni ancora tutti da definire.