Il caso
Policoro, pronto soccorso senza medici e infermieri
Con drammatica puntualità, l’arrivo della stagione turistica fa andare in tilt il Pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II
POLICORO - Con drammatica puntualità, l’arrivo della stagione turistica fa andare in tilt il Pronto soccorso dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Policoro, per la cronica carenza di personale medico e infermieristico aggravata dagli immancabili accessi impropri. Così chi ha realmente bisogno di una cura, spesso anche urgente, è costretto ad attese anche di dieci, dodici ore nei corridoi dell’ospedale. Attese che generano rabbia e frustrazione, puntualmente raccolte dallo Sportello di Cittadinanzattiva Tribunale dei diritti del malato. L’allarme è stato lanciato da Maria Antonietta Tarsia, presidente di Cittadinanzattiva Basilicata, e Vincenzo Genovese responsabile del locale Tribunale del malato. «Siamo in piena estate –spiegano i due rappresentanti dei sodalizi che difendono i diritti dei pazienti lucani– quindi aumenta l’utenza fino a triplicare le residenze normali della fascia jonica lucana e calabrese, che ha nel presidio di Policoro il suo punto di riferimento; oltre alle aree interne della Basilicata. Disagi dovuti sostanzialmente alla carenza di medici e personale paramedico nella struttura d’emergenza». Giovedì, Tarsia e Genovese hanno effettuato una ricognizione nell’ospedale di Policoro, prendendo come punto di riferimento la pianta organica in vigore dal 2016, quando era presidente della Regione Marcello Pittella, che garantiva al Pronto soccorso di Policoro con l’Obi (Osservazione breve intensiva), una sorta di pre-ricovero, ben 12 medici e 21 infermieri.
«Oggi, invece, ci sono solo 4 medici e 15 infermieri -rimarcano i volontari di Cittadinanzattiva e Tdm- per coprire i tre turni, senza contare ferie oltre ad eventuali malattie. In più ci sono 11 Operatori socio-sanitari (Oss) e 3 barellieri di una ditta esterna. A questi si aggiungono i medici di una cooperativa, che però non coprono tutti i turni giornalieri. Così non si riescono a programmare le presenze degli operatori nel mese di agosto». Le attese si fanno infinite: «Ci chiamano pazienti in coda da 11–12 ore. -denunciano Tarsia e Genovese- Così la sanità pubblica va a farsi benedire. E pensare che il commissario della Azienda sanitaria materana, Maurizio Friolo, in un recente incontro con noi aveva garantito che dal 15 giugno sarebbero entrati in servizio alcuni medici per i codici bianchi. Pannicelli caldi anche se noi siamo ancora qui ad aspettare». Cittadinanzattiva e Tdm, hanno anche segnalato che non è funzionante da anni, il sistema su monitor del triage (i tre colori che selezionano il grado d’urgenza) per i pazienti in attesa. «Il problema più importante –hanno concluso- è rafforzare le presenze di medici; infermieri, al fine di eseguire un corretto triage; e Oss, altrimenti il sistema è destinato al collasso». Sono importanti spunti operativi per il neo assessore regionale designato alla sanità, Cosimo Latronico, originario della vicina Nova Siri, tra le mete turistiche più gettonate e popolate del Metapontino, che probabilmente conosce bene le criticità annose del Pronto soccorso attivo come quello di Policoro. Occorre intervenire sul personale e farlo anche rapidamente.