Nel Materano
Montescaglioso rinnova il «rito» dei Cucibocca da oggi a sabato
Ti ‘e còs’ a vòcch’! (cioè, ti cucio la bocca), ripete in modo perentorio a chiunque incontri, brandendo minaccioso un enorme ago
MONTESCAGLIOSO - Una figura enigmatica, a tratti inquietante. Nella notte dell’Epifania si aggira per le vie del centro storico di Montescaglioso. Ti ‘e còs’ a vòcch’! (cioè, ti cucio la bocca), ripete in modo perentorio a chiunque incontri, brandendo minaccioso un enorme ago. Spaventa i bambini e non solo, promettendo quel macabro ricamo che impedirebbe, così, di mangiare i suoi “Nove Bocconi”. Quelli, cioè, che gli danno la forza per continuare sulla via dal vecchio al nuovo anno, in un transito magico che possa però portare a tutti prosperità e salute. “Ti ‘e còs’ a vòcch’!”, va ripetendo questo viandante o anima penitente dall’andatura stanca che si trascina quasi, nel suo viaggio. Ha fattezze oscure e misteriose per incutere terrore: una lunga barba di canapa ne copre la bocca, la sua vista è di bucce di arance modellate quasi fossero occhiali, il suo copricapo è un fiscolo (oggetto di fibra vegetale forma circolare con foro al centro, dove si stende la pasta delle olive per spremerne l’olio). E poi, catene alla caviglia che trascinate producono un suono lugubre e tetro, tiene in mano una lanterna con la sua luce fioca o l’ago per cucire le bocche e un canestro di vimini. E qui che riporrà i cibi tradizionali che gli sranno offerti: e saranno pettole, strascinat’, baccalà a ciauredda, focaccia, fichi secchi, frutta secca, olive, crustl e cauzunciedd. I nove bocconi.
Una tradizione locale che ogni anno attira a Montescaglioso tantissimi turisti per il rinnovarsi dell’usanza, nata in tempi immemori. La cui figura dei Cucibocca, non a caso, è stata riconosciuta nel Patrimonio culturale intangibile della Regione Basilicata. Ma ha avuto anche una importante vetrina a fumetti un anno fa sul settimanale Topolino Magazine (n.3503, gennaio 2022) con una storia che ha visto i personaggi di Topolino e Pippo impegnati nel risolvere il mistero di Topolino e la notte della civetta.
Quest’anno, che vedrà da stasera a sabato, giorno dell’Epifania, lo svolgersi della iniziativa, si carica anche di un importante messaggio di pace e fratellanza che va oltre la manifestazione stessa. Il 2023, che già portava con sé il dramma della guerra, una delle tante, ha purtroppo ancora riflessi in questo inizio d’anno, con tanta violenza che coinvolge l’infanzia. Per questo la grafica celebrativa del “Cucibocca 2024”, realizzata da Mauro Bubbico, ripropone un imponente San Cristoforo rappresentato come un gigante con sulle spalle un bambino: etimologicamente, il nome significa “portatore del Cristo“. È un Gesù che protegge da armi e aeromobili, scoppi. Così il Cucibocca che può fare paura per le sue fattezze ai più piccoli, invece li difende e educa a vincerla.
Il programma delle tre serate inizia stamani alle 10 con “L’antro dei Cucibocca”, un escape game nell’Abbazia. Alle 18, nella Tana dei Cucibocca, c’è la mostra degli indumenti del Cucibocca nelle Cantine di Porta Sant’Angelo; apertura degli stand enogastronomici e artigianato in piazza Cavalieri di vittorio Veneto. Domani, stesso programma intero ma a partire dalle 10. Alle 16, letture per bambini; alle 18, vestizione dei Cucibocca; alle 19, sfilata nelle vie del centro; alle 21.30, concerto del gruppo “Amarimai” in piazza. Il giorno dell’Epifania: alle 7 partenza dei Cucibocca da piazza Popolo e rientro, alle 9, nelle cantine di Porta Sant’Angelo. Dalle 10, attività collaterali con l’escape game e apertura degli stand; spettacolo itinerante della street band “Quattroperquattro”; ore 11, calata acrobatica della Befana dalla torre dell’orologio; alle 17 e alle 18, il “Presepe ridente”, rappresentazione teatrale in vernacolo tra le vie del centro.