Territorio
Rilancio del Metapontino: «La Magna Grecia, un patrimonio. Ripartiamo da qui»
Il manager Albergoni scommette ancora sulla zona dopo l'esclusione di Bernalda da Capitale italiana della Cultura
MATERA - «Mi auguro che la candidatura di Bernalda a Capitale italiana della cultura condivisa con le altre città Metapontino possa essere un punto di partenza per costruire un processo strutturato e virtuoso che promuova l’intera area della Magna Grecia».
Lo dichiara Roberto Albergoni, presidente della società MeNO che ha curato il dossier di candidatura di Bernalda a Capitale italiana della cultura per il 2026.
La giuria di selezione del Ministero della cultura ha scelto tra i progetti finalisti quelli delle città di Agnone, Alba, Gaeta, L’Aquila, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese.
Albergoni non nasconde una punta di amarezza per l’esclusione di Bernalda nella short list dalla quale, il 29 marzo 2024 verrà poi designata la città vincitrice. Oltre a Bernalda la candidatura era sostenuta da Craco, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano Jonico e Tursi. «Rispettiamo pienamente la decisione della Giuria. Non posso non ammettere, tuttavia, di essere rimasto sorpreso dall’esclusione di Bernalda dalle dieci finaliste. Questo perché non soltanto era stato fatto un ottimo lavoro per quanto concerne la dimensione artistica della candidatura. C’erano infatti punti di forza oggettivi dalla decisione dei dieci comuni che sostenevano Bernalda di costituire la Fondazione per avviare tutto il processo di candidatura allo statuto della Fondazione già approvato. La dimensione della collaborazione tra i comuni, insieme alla volontà di avviare un progetto culturale di strategia sull’intera area della Magna Grecia - prosegue Albergoni - era indubbiamente un punto di forza riconosciuto, peraltro, anche dalla Regione Basilicata. È fondamentale, in ogni caso, ragionare anche in un’ottica di lungo termine. L’Aquila, ad esempio, è nella short list ma ci ha portato avanti questa sfida anche in passato, Agrigento, che come Fondazione MeNo abbiamo seguito come dossier di candidatura ottenendo la proclamazione a Capitale italiana della cultura 2025, era la terza volta che ci provava. Per questo sono convinto - sottolinea Albergoni - che il patrimonio della candidatura di Bernalda insieme a quanto di straordinario il territorio rappresenta con l’archeologia, la natura, il mare, non vada disperso nella consapevolezza di avere una forte attrattività sul piano turistico e culturale. Tra l’altro molti soggetti stranieri avevano già manifestato il proprio interesse a sostenere il progetto».
Il futuro è già domani. Da dove ripartire per una nuova candidatura? Da un’altra città del Metapontino oppure mutuando il modello dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese? «Di fatto, aggregando dieci Comuni la nostra candidatura ricalcava già il modello dell’Unione dei Comuni. Dovremo individuare lo strumento giuridico più confacente. L’Unione dei Comuni potrebbe esserlo pur se ci sono dei vincoli formali e burocratici- In ogni caso - conclude Albergoni - a gennaaio ci rivedremo con tutti gli amministratori locali per definire le possibili strategie future».