Strade a rischio in Basilicata

Bus sui rami per evitare lo scontro: tragedia sfiorata sulla Salandra-Ferrandina

Antonio Corrado

L’autista: «Incrociando un’auto che aveva sopravanzato la mezzerìa sono finito sui rami sporgenti, distruggendo il retrovisore»

SALANDRA - È una situazione non più sostenibile, quella che ormai da anni si verifica lungo la strada provinciale che collega Salandra a Ferrandina. Un’arteria percorsa quotidianamente da decine di mezzi pesanti e centinaia di auto, pur avendo una carreggiata molto stretta e insidie di ogni tipo. Lo sa bene Mauro Nolè, autista dell’omonima ditta salandrese, il quale lunedì sera per evitare un’auto che si era allargata sulla sua corsia evitando dei rami sporgenti, ha dovuto avvicinarsi al ciglio destro della carreggiata distruggendo il grande specchio retrovisore del bus nuovo di zecca. Tanto spavento per l’autista e i passeggeri, con oltre mille euro di danni. Ma quella dei rami sporgenti è solo una delle insidie presenti su questa strada, come denuncia da anni anche l’ex sindaco di Salandra, Gianfranco Tubito, in qualità di portavoce del gruppo pubblico Facebook «Salandra Viva». Nolè descrive a La Gazzetta una situazione di assoluta insicurezza sull’arteria provinciale, che si presenta nelle medesime condizioni di un’altra strada provinciale salandrese, quella per lo scalo, con i medesimi flussi di traffico.

«Guido il bus di linea da 37 anni - spiega Nolè - oggi ne ho 62, e posso dire senza tema di smentita che la provinciale per Ferrandina si trova in queste condizioni da decenni. Negli ultimi anni la situazione è addirittura peggiorata, con ponti incustoditi senza manutenzione e protezioni, rami grossi di alberi sporgenti sulla carreggiata, buche ed erbacce persino sul manto stradale e, dulcis in fundo, sono arrivate anche le mucche al pascolo che si parano davanti dopo le curve, come gli immancabili cinghiali. Una situazione davvero esplosiva e intollerabile, anche perché la carreggiata è talmente stretta che persino due auto grosse fanno fatica a incrociarsi; per non parlare dei nostri bus e dei tanti camion pesanti in circolazione quotidianamente. L’altra sera ho fatto oltre mille euro di danni al mio mezzo, perché o dovevo travolgere l’auto che ha leggermente invaso la mia corsia, o come ho fatto dovevo addossarmi al ciglio e prendere i rami sporgenti. Ovviamente ho scelto di salvaguardare la vita umana, ma non è normale che su questa strada non si faccia uno straccio di manutenzione e si debba guidare con il cuore in gola. Io sono responsabile per la sicurezza dei lavoratori nella mia azienda - conclude Nolè - ma così non posso garantire nessuno, neppure me stesso e mio figlio che lavora con me».

Un’assenza di sicurezza sui poco più di 18 chilometri di insidie, incuria e trappole per automobilisti, ciclisti e persino podisti, che ha prodotto negli ultimi anni anche incidenti mortali, dovuti proprio alla precarietà in cui versa quella strada, oltre che alla intrinseca pericolosità del tracciato.

«I lavori sulla strada Ferrandina-Salandra sono stati appaltati - spiega il presidente della Provincia Piero Marrese -, non decidiamo noi i tempi della burocrazia, perché oggi per istruire una gara d’appalto servono almeno tre mesi di adempimenti. Abbiamo investito 250mila euro sulla Salandra-Ferrandina e 350mila sulla Salandra-scalo. A breve scade il termine di 35 giorni per l’aggiudicazione definitiva - conclude Marrese - e contiamo di avviare i cantieri entro fine anno».

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