La riqualificazione
Policoro, l’ex zuccherificio da rudere industriale a nuovo polo residenziale
Il recupero dell'ex area industriale, divenuta nel tempo autentica cerniera tra la città di Policoro e il suo lido, darà avvio alla valorizzazione della marina
POLICORO - Seimila posti letto in più, con la riqualificazione di un’ex area industriale divenuta nel tempo autentica cerniera tra la città di Policoro e il suo lido. È la visione futura dell’ex zuccherificio Eridania, definita nel Piano d’ambito paesistico che l’Amministrazione comunale sta per approvare dopo 31 anni di tribolata elaborazione. Il documento programmatico territoriale, è stato redatto dall’architetto materano Luigi Acito e illustrato in Consiglio comunale. Entro il 15 ottobre si dovranno recepire le osservazioni di cittadini e portatori di interesse, a cui il Comune dovrà dare riscontro prima dello step finale. «L’ultimo miglio», come lo ha definito Acito, diventa così la dotazione di strumenti di pianificazione per lo sviluppo qualificato della città, che segue l’approvazione del Regolamento urbanistico. Una volta approvato, sarà disegnato e realizzato il futuro assetto della parte a valle della Statale 106 Jonica verso il mare, a partire proprio dall’ex zuccherificio. Un grande manufatto di archeologia industriale, memoria storica della città, che darà avvio al progetto di valorizzazione della marina di Policoro.
Il suo recupero è stato recentemente finanziato con i fondi del Pnrr con 32 milioni di euro e, a lavori ultimati, potrà ospitare anche un Centro ricerche nel campo dell’energia alternativa denominato «Società&energIa: il Futuro della Basilicata – SI FA». Una svolta epocale, come ha rimarcato lo stesso Acito in Consiglio, rilevando come Policoro sia «una delle poche realtà lucane, dove la pianificazione viene portata avanti con costanza».
Prima il Regolamento urbanistico, a breve il Piano strutturale, quindi il Piano d’Ambito. Il sindaco, Enrico Bianco, ha indicato le linee e i prossimi step, che dureranno circa due mesi: «Dopo l’approvazione e l’adozione definitiva in Consiglio comunale – ha spiegato – il Piano dovrà essere approvato dal presidente della Giunta regionale. Disciplineremo gli investimenti che possono essere realizzati, la trasformazione urbanistica in quella parte del nostro territorio. Le scelte che facciamo all’interno del Piano d’ambito, ci permetteranno con le volumetrie ancora disponibili di realizzare nuove costruzioni al servizio dello sviluppo turistico, che passa attraverso nuovi posti letto. Manterremo un equilibrio di carattere ambientale, consentendo interventi che non vadano a intaccare l’aspetto paesaggistico, anch’esso valore da preservare. Quando si fanno le pianificazioni bisogna avere una visione che non può essere limitata all’anno o ai due anni successivi, ci deve essere una prospettiva di 50-100 anni. Il Piano dà la possibilità, nel corso degli anni a venire, di dotarci di altri seimila posti letto. Una risorsa che serve alla città al di là dell’estate, quando i pochi posti già disponibili si riempiono. Il vero bisogno emerge d’inverno, quando basta organizzare un evento di carattere extraregionale, per capire che non abbiamo posti letto e non abbiamo la possibilità nemmeno di ospitare mille persone, che vanno puntualmente negli altri paesi; questo è un limite che dobbiamo superare con il Piano d’Ambito».
Il Piano prevede anche il mantenimento delle attività agricole nelle aree della Riforma fondiaria, la salvaguardia delle case coloniche degli anni ‘50 e la possibilità di realizzare volumetrie agricole con destinazione anche agrituristica. Prevista, inoltre, la realizzazione di un centro di vita pulsante nella parte urbanizzata del lido, oggi occupata da villette sparse. Infine, si prevede il completamento del lungomare, con la realizzazione della piazza centrale che ospiterà un grande orologio solare quale strumento di attrazione e di didattica. In Consiglio, dopo l’appassionata esposizione del redattore Acito si è svolta una partecipata discussione, conclusasi con l’adozione del Piano a maggioranza perché l’opposizione si è astenuta.