In basilicata

Policoro, «Custodi del mare praticando solo pesca artigianale»

Donato Mastrangelo

Nereide, la cooperativa si racconta. «Redditi esigui dall’attività ittica. Per noi la riserva marina sarebbe la salvezza»

POLICORO - Quando negli anni successivi al Dopoguerra Francesco Scarci approdò con la sua imbarcazione sulle rive di Policoro scoprì un mare pescoso. E così realizzò una piccola capanna barattando il pescato del giorno con il barone del locale castello che in cambio gli dava pane e formaggio. Alimenti che servivano al pescatore per sfamare la famiglia numerosa che dimorava a Taranto.

A distanza di oltre settant’anni, è il nipote Pietro Scarci, che ne rappresenta la terza generazione, a portare alto il vessillo della famiglia, il cui legame con il mare è indissolubile.

Ma come nell’immediato periodo post bellico sembrano riaffiorare stenti e difficoltà inaspettate. «La vita da pescatori non ci garantisce più un reddito adeguato. Troppi i costi, a cominciare da quello del carburante per le nostre barche». Pietro è il presidente della cooperativa di pescatori Nereide, l’unica del Metapontino. Raggruppa 15 pescatori che operano lungo il litorale che va da Metaponto fino a Nova Siri.

La loro è una pesca assolutamente artigianale rispettosa della biodiversità marina ed è per questo che questa realtà ittica crede fermamente nel progetto dell’istituzione dell’area protetta del mar Ionio. Sentinelle, insomma, di un tratto di costa che evoca miti e leggende con il carico di storia che affonda le radici nella Magna Grecia.

«Nereide è nata nel 2017. Operiamo una piccola pesca artigianale costiera con piccole imbarcazioni entro le 12 miglia e senza sprechi con l’utilizzo di attrezzi da pesca selettivi, quali reti da posta e nasse. Non c’è sovrasfruttamento delle risorse ed anzi sorvegliamo il mare. In alcuni casi, purtroppo, siamo noi stessi vittime di altre imbarcazioni che operano le pesca a strascico. Anche per noi l’area marina protetta sarebbe la salvezza perché operiamo nell’ottica della sostenibilità e chiediamo protezione». Tante le iniziative che hanno visto protagonista Nereide tra cui il progetto «Mare Vivo» di cui è capofila il Comune di Pisticci per la protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili mentre al Comune di Policoro è stato presentato un progetto di fattibilità per la realizzazione di un’area di 2000 ettari circa , per la gestione ecocompatibile e sostenibile del mare che porterebbe la la produttività della pesca a circa 250 chilogrammi per ettaro, rispetto ai pochi grammi attuali. Allo studio anche attività di pescaturismo ed ittiturismo. La cooperativa è stata impegnata anche nella bonifica di attrezzi fantasma in due aree costiere (SIC bosco pantano di Policoro e Costa ionica foce Sinni - Costa ionica foce Agri) e nelle azioni di affiancamento ai ricercatori WWF Policoro con capofila il Comune nel controllo ed eradicazione granchio blu e inserimento del prodotto nel mercato ittico regionale. Sperimentazione di Nasse selettive per la cattura di granchi. Con Educamare, invece, Nereide punta a promuovere il mondo della pesca ai più giovani per la conoscenza delle tradizioni e la tutela dell’ecosistema marino. «Il nostro mare - afferma orgoglioso Scarci - è il più bello del Mediterraneo».

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