la rinascita
Irsina, il ritorno dei giovani emigrati per un futuro tutto da «inventare»
Un bando del Comune stimola l’avvio di nuove attività e il centro storico si ripopola. Contribuiti per nuove imprese ma anche a chi decide di risiedervi
IRSINA (Matera) - Stranieri facoltosi che hanno deciso ormai da diversi anni di mettervi radici, migranti che indotti dal clima di accoglienza lavorano stabilmente in paese, sostenendo soprattutto il settore agricolo e adesso il ritorno degli emigrati al Nord Italia.
È la nuova anima di Irsina, ameno borgo del Materano sul versante bradanico che sembra vivere una nuova stagione e che ora ha l’ambizione di attrarre cittadini anche dalla vicina Puglia. Tutto questo dopo il dazio pagato nei decenni scorsi per l’addio di migliaia concittadini che per lavoro si sono trasferiti in gran parte a Sassuolo e San Giuliano Milanese, due «enclavi» di quella che un tempo era Montepeloso.
«Irsina - dichiara il sindaco Nicola Morea - nel Censimento del 1961 contava 12mila abitanti. Adesso ne sono rimasti circa 4500».
Un fenomeno, quello del drastico calo demografico e dell’invecchiamento della popolazione che accomuna Irsina a tanti altri centri lucani e del Mezzogiorno. L’unico modo per ridisegnare il futuro è creare le condizioni per rendere attrattivo il borgo non soltanto dal punto di vista turistico, (la cattedrale dell’Assunta custodisce la statua della protettrice Sant’Eufemia, un capolavoro attribuito ad Andrea Mantegna), ma anche per quanti decidessero viverci. È il solco tracciato dal Comune: garantire maggiori servizi e creare i presupposti affinché i giovani investano il proprio domani ad Irsina. «Grazie ad un bando comunale, le cui graduatorie sono state pubblicate nei giorni scorsi, nasceranno 17 nuove imprese in virtù di un finanziamento ministeriale. Ogni attività percepirà 5mila euro».
Ma non è tutto perché l’Amministrazione locale ha anche indetto un avviso per la concessione di contributi a fondo perduto per il trasferimento della propria residenza nel Comune di Irsina e per l’avvio di nuove attività commerciali, artigianali ed agricole nel territorio comunale.
«Grazie a questo avviso avremo tre nuovi residenti, due dei quali irsinesi che da tempo vivevano e lavoravano fuori regione. Uno dei due è trentenne e ritornerà nel paese d’origine con la sua famiglia. Già l’anno scorso - prosegue il sindaco Morea - avevamo investito risorse economiche per incentivare la nascita di nuove imprese. E così, attingendo ad un finanziamento ministeriale che, su base triennale concede finanziamenti per i Comuni periferici ed ultraperiferici, abbiamo deciso di riproporre la misura. Al nostro Comune è stata riconosciuta la somma complessiva di 304mila euro. Ovviamente il nostro interessato è stato orientato particolarmente verso le giovani imprese e quelle al femminile». Grazie a queste azioni nella cittadina irsinese riaprono attività artigianali e commerciali ormai scomparse. «Una ragazza aprirà una merceria mentre il centro storico avrà nuovamente il calzolaio».
Un occhio ai mestieri tradizionali l’altro alle nuove frontiere digitali. «Tra le nuove attività figurano anche quelle che si occuperanno di commercio elettronico. Sarà certamente una opportunità per le aziende locali che così potranno valorizzare i loro prodotti agroalimentari come quelli del settore della panificazione». La sfida è appena partita.
«A giorni daremo il via libera alle opportunità rivenienti dal Bando Borghi per un importo di 4 milioni di euro. Oltre al recupero di alcuni immobili nel centro storico, come Palazzo Nugent che grazie all’intesa con la Provincia di Matera che lo cederà in comodato gratuito al Comune di Irsina per realizzarvi un Polo archivistico e culturale, l’obiettivo è di attrarre imprese che operino nel digitale e nelle nuove tecnologie». Un bando finanzierà il 50 percento del fitto di un immobile a quanti decideranno di trasferirsi ad Irsina per almeno sei mesi. Quella di Irsina sta diventando una accoglienza trasversale. «Una ottantina di famiglie, di quasi venti nazionalità, hanno comprato casa ad Irsina. E poi abbiamo due strutture, una di prima accoglienza per migranti e l’altra per minori non accompagnati. I migranti sono ben integrati nella comunità».
È il segno che la visione è quella giusta. Aspettando il prossimo anno l’assemblea nazionale dei Borghi più belli d’Italia che ospiterà proprio ad Irsina ben 350 città ed anche l’attuazione di ulteriori interventi di promozione del territorio, come la realizzazione della ciclovia di cui è capofila il Comune di Montescaglioso e la valorizzazione della via Francigena Bradanica. Perché Irsina insegna che è possibile correre e dare nuova linfa all’economia locale anche con il turismo lento.