Nel Materano

Frana a Montalbano Jonico: disposti 11 sgomberi

Massimo Brancati

Voragine davanti casa. È l’inizio di un fronte più ampio?

MONTALBANO JONICO - Potrebbe essere il segnale di una frana molto più ampia, considerando la vicinanza del costone calanchivo. Oppure uno smottamento circoscritto. Lo stabiliranno i tecnici specializzati nel corso di sopralluoghi. Un fatto è certo: la voragine che si è aperta proprio davanti alla porta d’ingresso di un’abitazione in via Santantuono, in pieno centro cittadino a Montalbano jonico, ha costretto il sindaco Piero Marrese a emettere sette ordinanze di sgombero, disponendo anche l’interdizione al traffico della zona interessata. «Sono vicino alle famiglie che si sono allontanate dalle proprie abitazioni, vivendo questa situazione di disagio - dice il sindaco - e le ringrazio per la fattiva cooperazione dimostrata. A questo proposito sollecitiamo i cittadini montalbanesi a mettere a disposizione case ammobiliate per ospitare momentaneamente queste famiglie, viste le difficoltà a concretizzare in tempi rapidi contratti di locazione. Siamo certi che - conclude Marrese in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook - i nostri concittadini, come sempre, collaboreranno nel migliore dei modi possibili».

In attesa dei risultati di una puntuale e specialistica indagine geologica per stabilire l’esatto raggio d’azione della frana, dopo un primo sopralluogo immediatamente effettuato da tecnici, il Comune ha avviato un dialogo con gli uffici regionali «auspicando quanto prima - dice il sindaco Marrese che è anche presidente della Provincia di Matera - un supporto celere e concreto da parte della Regione e della Protezione Civile di Basilicata». Un dialogo utile anche ad accelerare un intervento più ampio per fronteggiare il fenomeno del dissesto idrogeologico nell'area del vicino costone calanchivo al fine di mettere tutta la zona in sicurezza.

Ecco, è proprio questo il tema che preoccupa maggiormente. Vale a dire che quella voragine rappresenti un tassello del puzzle di uno «sfasciume idrogeologico» molto più ampio. Sarebbe devastante. «È una situazione - spiega Marrese - che abbiamo già attenzionato da diverso tempo e per la quale abbiamo già ottenuto un finanziamento per eseguire un intervento opportuno e necessario nella zona circostante».

Il finanziamento c’è, si sa che l’area può essere soggetta a smottamenti, esattamente come quasi tutto il territorio lucano. Cosa si aspetta a dare corso al progetto di salvaguardia del territorio? È sempre necessario che prima si verifichi l’irreparabile?

Il caso di Montalbano jonico è un dejavù di quanto sta accadendo a Pisticci. Anche lì - come più volte la Gazzetta ha segnalato - è pronto da anni un progetto di tutela di un territorio che, reduce da diversi incendi boschivi, è di fatto più esposto alle frane non essendoci più una consistente barriera costituita da alberi e piante. Tutti concordano con la necessità di intervenire in fase di prevenzione, ma spesso ci si attiva alla presenza del danno. Danno che può costare la vita a persone o costringerle, come nel caso di Montalbano, a lasciare le proprie abitazioni non sapendo se e quando potranno tornare.

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