Sanità
Basilicata: la nuova mappa della salute nei progetti della Regione
Ospedali, case e distretti: le anticipazioni del Piano di assistenza territoriale
POTENZA - C’è chi vince e c’è chi perde. Ci sono comuni che avranno sul loro territorio gli ospedali di comunità, le case di comunità e la sede dei Distretti sanitari ed altri che, al contrario, non potranno contare su questi presidi sanitari. Le scelte, i progetti e le prospettive del Piano operativo territoriale che il Dipartimento Sanità ha messo a punto saranno ufficializzate lunedì nel corso di un incontro con i sindaci ed i sindacati. Una riunione ampia con al centro quel Dossier sull’assistenza territoriale e la telemedicina. Un programma corposo che il Governo regionale vuole realizzare con i fondi del Pnrr e che porterà alla creazione di 6 Distretti, cinque ospedali di comunità, sette case di comunità di primo livello (Hub) e 12 case di comunità di secondo livello (Spoke). Obiettivo: semplificare al massimo il sistema di assistenza sanitaria e socio -sanitaria. In particolare, nel Piano i Distretti sanitari ridotti a sei in totale saranno a Venosa (per l’ambito Alto Bradano), a Villa d’Agri (per quello della Val d’Agri- Marmo Platano), a Potenza (per l’Alto Basento), a Lauria (per l’area Lagonegro - Pollino), a Matera (per l’ambito Medio Basento) ed a Pisticci (per l’ambito Metapontino - Collina Materana).
I cinque ospedali di comunità, invece, saranno realizzati a Venosa, a Muro Lucano, Maratea, Stigliano e Pisticci. Saranno dotati di 20 posti letto ciascuno e potranno ricoverare pazienti fragili e cronici, pazienti affetti da più patologie (con multimorbilità), persone che hanno bisogno di assistenza nella somministrazione di farmaci o nella gestione di presidi e dispositivi e, infine, persone che necessitano di supporto riabilitativo- rieducativo. I pazienti, però, non potranno essere ricoverati per più di trenta giorni, mentre saranno cento i posti letto complessivi che si avranno a disposizione con l’impiego di 8 medici, 50 infermieri, 30 addetti socio - sanitari e 10 addetti di supporto.
Le Case di comunità per interventi di maggiore complessità (ad esempio, in questo caso si avranno i servizi diagnostici) avranno sede, invece, a Lavello, Sant’Arcangelo, Potenza, Lagonegro, Irsina, Montescaglioso e Montalbano ionico. Le case di comunità con interventi di minore complessità, invece, avranno sede a Genzano di Lucania, San Fele, Vietri di Potenza, Corleto Perticara, Anzi, Avigliano, Maratea, Senise, Viggianello, Garaguso, Ferrandina e Tursi.
Questa la suddivisione territoriale per strutture che impiegheranno complessivamente-secondo quelle che sono le indicazioni regionali previste nel Dossier - 161 infermieri, 19 coordinatori infermieristici, 19 assistenti sociali e 116 addetti amministrativi e socio - sanitari di supporto. Nel Piano della Regione, però, oltre alla strutture sanitarie sono previste anche le Unità di continuità assistenziale ossia equipé mobili distrettuali (una per Distretto) composte di un medico e di un infermiere che si occuperanno della « gestione e il supporto dalla presa in carico di individui o di comunità che versano in condizioni clinico- assistenziali di particolare complessità e che comportano una comprovata complessità operativa». Queste equipé - che si occuperanno di assistenza domiciliare, follow- up di pazienti domiciliari e programmi di prevenzione territoriale - potranno usare la telemedicina ed il teleconsulto di specialisti del territorio ed ospedalieri. Insomma, un progetto ambizioso per ridisegnare la medicina territoriale in Basilicata.