Verso le elezioni
Puglia, voto in 51 Comuni. E 12 sono commissariati
Fari su Brindisi, coalizioni «miste» ad Altamura e Bisceglie. Criminalità, test in centri del Salento. Valenzano ci riprova
Dopo la parentesi regionali in Lazio e Lombardia, arriva il mini test delle amministrative il prossimo 14 e 15 maggio, salvo eventuali turno di ballottaggio il 28 e 29 maggio. In Puglia l'appuntamento elettorale interessa 51 comuni su 257 per una popolazione complessiva di circa 667mila persone, mentre la vicina Basilicata sarà chiamata ad eleggere 14 nuovi sindaci, sui 131 complessivi.
SALENTO E CASO BRINDISI
Riflettori puntati in Salento che assorbe il 40% dei comuni alle urne. Di questi, 8 sono nel Brindisino su cui si gioca la partita interessante che riguarda appunto l'unico capoluogo di provincia. L'uscente di centrosinistra, Riccardo Rossi ieri pomeriggio ha rotto con Pd e pentastellati che proporranno il grillino Roberto Fusco quale inquilino principale di Palazzo Nervegna. Dalla parte opposta, un pezzo di centrodestra punterebbe sul nome di Pietro Guadalupi (già presidente del consiglio comunale con la sindaca Carluccio), espressione di Fratelli d'Italia e ritenuto vicino al ministro Raffaele Fitto che qualche giorno fa avrebbe rinnovato la sua fiducia in occasione della sua visita Brindisi a margine di un incontro a Confindustria. Ma Forza Italia potrebbe voler dire la sua con un proprio nome. A sciogliere il nodo sarà il tavolo romano tra il premier e Antonio Tajani.
Al netto della partita di Brindisi, dei 51 comuni chiamati alle urne in Puglia, 12 sono commissariati.
Nel Brindisino, Carovigno spicca con i suoi 24 mesi senza guida politica dopo lo scandalo che coinvolse l'ex sindaco e l'ex presidente del consiglio comunale, entrambi assolti con formula piena dal gup di Lecce a gennaio dello scorso anno dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione elettorale e voto di scambio nell'ambito di due filoni di indagini della Dda salentina. Sempre in zona Brindisi c'è il «miracolo» Ostuni, comune ripescato per la tornata elettorale di maggio con un decreto che ha segnato la fine del commissariamento, anche in questo caso durato 18 mesi.
LECCE E I COMMISSARIAMENTI
Ma gran parte dei comuni commissariati, cinque, riguardano proprio la provincia di Lecce che dovrà eleggere 13 nuovi sindaci. Oltre a Surbo, Veglie e Vernole dove il mandato si è concluso prima del tempo a seguito delle dimissioni dei sindaci, ci sono i centri di Otranto e Squinzano, comuni che hanno visto le amministrazioni al centro di inchieste giudiziarie.
I nomi di Pierpaolo Cariddi, 56 anni, ex sindaco di Otranto e il fratello Luciano Cariddi, 54 anni, ex primo cittadino fino al 2017, sono finiti in una ordinanza di arresti domiciliari nell'ambito di una inchiesta che portò all'emissione di altri provvedimenti restrittivi. L'indagine, nel frattempo approdata alla richiesta di rinvio a giudizio (udienza rinviata a fine mese) per circa 60 persone, avrebbe messo in luce un «sistema Cariddi» per il rilascio di autorizzazioni attraverso concessioni comunali artefatte, in cambio del sostegno elettorale da parte di imprenditori. A Squinzano, invece, dopo la caduta nel 2019 dell'amministrazione di Gianni Marra con le dimissioni di nove consiglieri (cinque di minoranza e quattro di maggioranza) il Comune era stato ufficialmente commissariato per pericolo di condizionamenti mafiosi nell'attività dell'ente.
BARI E IL «LABORATORIO» ALTAMURA
Dalla Murgia alla costa Sud, il Barese con nove comuni al voto, in realtà rappresenta un azionista di maggioranza per popolazione elettorale chiamata al voto: 7 dei 12 comuni con oltre 15mila abitanti, infatti, sono proprio concentrati in quest'area per un bacino elettorale complessivo di oltre 230mila votanti. Valenzano, comune alle porte del capoluogo, cerca pace tra inchieste giudiziarie e mal di pancia della politica. A settembre scorso il giovane sindaco Gianpaolo Romanazzi è stato dimissionato da un atto a firma di 10 consiglieri, tra opposizione e maggioranza. Un mandato che non è riuscito a tagliare il traguardo del terzo anno, ha attraversato la pandemia ed era stato «ammaccato» già un anno dopo l'elezione a causa di frizioni all'interno della stessa maggioranza.
Fari puntati anche su Altamura, comune che a novembre scorso ha visto l'ormai ex sindaco Rosa Melodia staccare la spina alla vigilia della scadenza del mandato che nel 2018 ha segnato la discontinuità consentendo al centrosinistra di vincere le elezioni. Il centrodestra vede il segretario cittadino di Forza Italia, nella persona del suo coordinatore, Antonello Laterza, e la Lega, schierato con Antonio Petronella, sostenuto da un gruppo di civiche in cui figurano pure l’Udc e liste facenti capo a Michele Emiliano e agli assessori regionali Gianni Stea e Anita Maurodinoia
Mentre Fratelli d’Italia (dopo l’iniziale candidatura di Nicola Loizzo poi ritirata) e Forza Italia, con tanto di nota ufficiale del coordinatore metropolitano, il viceminsitro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, converge sull’avvocato Giovanni Moramarco (indicato come gradito anche Italia Viva e Azione, i cui simboli sono assenti), uno dei promotori di «Federicus», la festa medievale di Altamura. Dall'altra parte c'è un candidato del M5S, nessuna nome ufficiale per il centrosinistra.
BAT, FOGGIA E I SUPPLEMENTARI
Nei due comuni della Bat, invece, Bisceglie ha spopolato con le primarie tra due candidati sindaci, uno, il sindaco uscente Angeloantonio Angarano, ex Pd transitato in un gruppo di civiche, l'altro, Sergio Silvestris, ex consigliere regionale (An, PdL) ed ex europarlamentare (Fi). Silvestris ha però perso il confronto e avrebbe in qualche modo tolto da ogni imbarazzo il centrodestra che punta sull’ex sindaco Francesco Spina (eletto con il centrodestra, poi fidanzatosi con il centrosinustra e ora di nuovo dall’altra parte) con un «pot pourri» di simboli definita «una coalizione da scoprire»; in corsa c’è anche Vittorio Fata, sostenuto da un'intesa - a quanto pare - tra Pd e M5S.
Il Foggiano vedrà 11 comuni rinnovare le assise, dal paese del prosciutto (Faeto) con i suoi 606 abitanti a Vico del Gargano che rappresenta il centro più «numeroso». Il capoluogo Foggia, invece, andrà ai supplementari di autunno (ottobre-novembre) dopo la decisione del Consiglio di ministri che a fine dello scorso anno ha accolto una richiesta del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosii, di rinviare per altri sei mesi il commissariamento portando così a due anni e mezzo l'assenza della politica dalla vita della città: sei mesi di commissariamento ordinario, dopo le dimissioni dell’ex sindaco Franco Landella al centro di una inchiesta giudiziaria ed altri 24 straordinari (18+6) per lo scioglimento del consiglio per sospette infiltrazioni criminali.
TARANTO E LA SFIDA A CASTELLANETA
Chiude la sequenza di comuni pugliesi al voto, la provincia di Taranto con 8 amministrazioni: uno solo il Comune con oltre 15mila abitanti, Castellaneta. Nella città di Valentino si rincandida l'ex sindaco di centrosinistra Gianni Di Pippa, protagonista di 100 giorni di amministrazione con l’anatra zoppa, determinando il game over a ottobre 2022. Il centrodestra (con Azione-Iv) ha schierato la giovane avvocatessa 28enne Francesca Arrè con l'ambizione di portare alla guida del Municipio una donna dopo 70 anni.