Batti il Cinque!
Bari, ecco i 5 posti della città più celebrati dai «romanzieri di casa nostra»
Il capoluogo pugliese è sfondo e protagonista di tanti libri amati da generazioni di lettori
Da Cesare Brandi nel suo «Pellegrino di Puglia» (Laterza, 1960) a Pier Paolo Pasolini che nel 1951 fu ammaliato dal «biancore di calce viva» di Barivecchia, fino ai nostri autori contemporanei, Bari è sfondo e protagonista di tanti libri amati da generazioni di lettori.
Pensiamo al successo che sta avendo la nostra città location strepitosa dei romanzi di Gabriella Genisi con le avventure di Lolita Lobosco, ora nella fiction di Rai1 da milioni di telespettatori. Pensiamo alla trilogia sul quartiere Libertà, Macondo dell’anima per lo scrittore barese Beppe Lopez. E poi c’è i mare, il mare di Levante de «Il pensiero meridiano» (Laterza, 1996) - e non solo - di Franco Cassano, il sociologo barese scomparso due anni fa, il 23 febbraio 2021. E l’elenco sarebbe ancora lungo. Pensiamo a due libri pubblicati di recente come quello di Paolo Comentale che rievoca la strage di via Nicolò dell’Arca del 1943 nel suo «La bellezza e il coraggio» (Edizioni di Pagina), e di Marilina Sepe che ha esordito per Progedit con «Il cappello sulla spiaggia» ambientando la sua storia sulla costa sud di Bari.
Per il nostro «Batti il 5», oggi suggeriamo cinque luoghi della città che incontriamo in altrettanti libri, alcuni famosissimi, altri più di nicchia. Visitarli o solo passarci accanto produce una sorta di fascino che dalle pagine si trasmette alla nostra quotidianità.
TRA LUNGOMARE E IL MARGHERITA
Gianrico Carofiglio
L’allora magistrato Gianrico Carofiglio fu folgorato dal sacro fuoco della scrittura mentre era fermo al semaforo sul lungomare all’altezza del Teatro Margherita. L’incrocio compare nel suo romanzo d'esordio con protagonista l’avvocato Guido Guerrieri “Testimone inconsapevole” (Sellerio, 2007). L’autore nel 2008 ha scritto anche un romanzo/guida sentimentale di Bari, «Né qui né altrove. Una notte a Bari» (Laterza) in cui percorre tutta la città.
«RIPORTANDO TUTTO A CASA»
Nicola Lagioia
Chi l'avrebbe mai detto che un quartiere come Japigia, alla periferia Sud di Bari, sarebbe diventato sfondo di un romanzo? Tutto è possibile se a raccontarlo è uno dei più bravi scrittori contemporanei che per nostra fortuna è nato a Bari, proprio a Japigia, dove ha vissuto fino alla laurea per poi trasferirsi a Roma. Si tratta di Nicola Lagioia che nel suo «Riportando tutto a casa» (Einaudi, 2009) racconta la Japigia desolata degli anni Ottanta.
«CARAMELLE DAI CONOSCIUTI»
Aldo Pagano
Un cadavere nell’ex Manifattura Tabacchi. Così si apre il giallo di Aldo Pagano “Caramelle dai conosciuti” (Mondadori 2021), che inaugura una serie di romanzi ambientati a Bari dall'autore che non è barese, ma vi è arrivato per motivi di lavoro e se ne è innamorato. L’opificio edificato tra gli anni ’20 e ’30, nel quartiere Libertà, sarà oggetto di un importante intervento di riqualificazione (20 milioni di euro) e ospiterà la nuova sede del Cnr.
IN VIA CELENTANO CON «PERCOCO»
Marcello Introna
A fine maggio 1956 in via Celentano 12, a Madonnella, Franco Percoco fu autore della prima strage famigliare italiana. Il ventiseienne borghese uccise i genitori e il fratello e ne nascose i cadaveri in casa per circa due settimane. Marcello Introna ha scritto questa storia nel suo romanzo d’esordio “Percoco” (Il Grillo 2012, Mondadori 2016). La palazzina dove abitava la famiglia Percoco non esiste più ma passando di lì si rabbrividisce ancora.
L’ESTATE IN CUI IL BARI COMPRÒ JOÃO PAULO
Francesco Marocco
Bari è l’unica città ad avere un monumento a un cavallo e non a un cavaliere. A raccontarlo con ironia è lo scrittore-architetto barese, che da qualche anno vive a New York, Francesco Marocco nel suo primo romanzo «L’estate in cui il Bari comprò João Paulo» (Edizioni la Meridiana, 2006). Si tratta del «Cavallo con gualdrappa», opera in bronzo di Mario Ceroli, realizzata nel 1985 su committenza della Banca Popolare di Bari, dal 2003 collocata su corso Vittorio Emanuele.