il problema
Lecce, in piazza Mazzini allarme igiene per i bisogni dei senzatetto: «Chiudono tutti i portoni, abbiamo le mani legate»
Lunedì una commissione controllo per discutere le soluzioni
Ieri l’opposizione ha lanciato un nuovo allarme che riguarda l’emergenza igienica nella galleria Mazzini, perché alcuni senzatetto stazionano e utilizzano alcuni angoli di quello spazio come dei veri e propri servizi igienici. Il presidente Antonio De Matteis ha convocato per lunedì alle 11.30 la Commissione controllo XII per affrontare il problema che si sta verificando nel cuore dell’area commerciale leccese. Alcuni giorni si notano escrementi, anche negli ingressi delle abitazioni.
«I senza fissa dimora che pernottano nella Galleria di Piazza Mazzini e la utilizzano anche per i propri bisogni - ha spiegato il presidente De Matteis - Ho convocato sia l’assessore Capoccia che l’assessore Guido e il comandante della polizia municipale Donato Zacheo per capire se si può trovare una soluzione a questo grosso problema». L’assessore al welfare Andrea Guido ha chiesto a tutti i residenti di prendere alcune precauzioni: «È proprio necessario avere il portone aperto per tutto il giorno? - si chiede - Dobbiamo stare attenti, perché il senzatetto può utilizzare angoli bui e ingressi come latrine. La legge non ci aiuta perché non possiamo prendere di peso una persona e portarla via: abbiamo le mani legate. Noi con i servizi sociali ci siamo attivati: forniamo tutta l’assistenza necessaria dal punto di vista umano».
I servizi a Lecce per aiutare chi non ha un tetto sono molti ed efficienti. Quest’anno è stato inaugurato un nuovo Centro di accoglienza per persone in condizione di povertà estrema. La struttura, che sorge in via Bernardino Realino, è dotata di stanze da letto singole, bagni e un’area comune per ospitare 12 persone che possono permanere per tre mesi. Questo è un limite di tempo fissato dalla legge. I servizi sociali saranno il primo punto di contatto tra i nuovi ospiti e l’amministrazione cittadina. Il centro, come precisato dall’assessore al Welfare, Andrea Guido, non sarà un semplice dormitorio ma un luogo in cui, affiancate dai professionisti, le persone fragili possano «riappropriarsi della propria vita e intraprendere un percorso di reinserimento nella società».
Ma oltre a questo ulteriore servizio, ci sono i servizi storici per i senzatetto, a cominciare da Masseria Ghermi, poi la Chiesa dell’Idria, la comunità Emmanuel, le mense per le persone bisognose, i servizi di lavanderia in via Don Bosco, dove c’è il pronto intervento sociale, e le docce calde sempre disponibili per i senza fissa dimora. «Dove possiamo interveniamo sempre - afferma l’assessore Guido - Abbiamo gente che viene appositamente in città da Palermo, Catania e Benevento, anche pensionati, per usufruire dei servizi gratuiti. Ormai si è sparsa la voce che a Lecce si sta bene. Le persone con il foglio di via, invece, dovrebbero essere accompagnate nelle proprie città di provenienza. Con le attuali leggi il problema viene caricato tutto sulle amministrazioni locali. A Lecce abbiamo persino dei senzatetto che percepiscono 1.200 euro con un amministratore di sostegno, ma che bivaccano davanti a piazze e monumenti continuamente. Da questo punto di vista bisognerebbe intervenire con leggi più incisive per cercare di evitare problemi. Chi non si comporta bene e non vuole usufruire dei servizi igienici che mettiamo a disposizione, deve tornare nella propria città di provenienza».