Il caso
Lecce, caos per le multe degli autovelox annullate: «Danni per il Comune»
L’opposizione invoca interventi immediati: «Evitare guai peggiori»
Gli autovelox sulla tangenziale est sono diventati un boomerang per il Comune di Lecce: chi viene multato fa ricorso e vince, tanto che c’è già chi propone di spegnerli. La voce si sta diffondendo: l’articolo 142 del codice della strada prevede che i rilevatori elettronici della velocità debbano essere debitamente omologati. Quelli leccesi sono solo autorizzati, quindi le multe risultano illegittime.
«I giudici hanno rilevato, con numero consistente di sentenze, che gli autovelox della tangenziale est non sono omologati e quindi abbiamo collezionato sentenze che hanno annullato le multe e, nella maggior parte dei casi, il Comune è stato condannato alle spese, con ulteriori costi per le casse comunali», ha spiegato il presidente della Commissione controllo XI, Antonio Rotundo, durante la riunione convocata ieri mattina a Palazzo Carafa. «Abbiamo solo una sentenza che annulla la multa e compensa le spese: in tutti gli altri casi il Comune è stato condannato alle spese processuali - ha puntualizzato Rotundo - In questo modo le sconfitte di fronte al giudice di pace diventano debiti fuori bilancio: un vero problema per un Comune in predissesto. È un tema che bisogna affrontare in maniera decisa, perché anche le multe che non portano alla condanna delle spese hanno costi di notifica gravosi, oltre a quelli per la lavorazione dei documenti. Io non credo che si possa continuare come se nulla fosse, danneggiando le casse comunali». Il consigliere di minoranza Giovanni Occhineri teme il danno erariale. Rotundo ha chiesto di valutare anche l’ipotesi della disattivazione degli autovelox. Dalla minoranza Antonio De Matteis si è spinto oltre e ha chiesto l’annullamento in autotutela delle multe non ancora pagate.
Il comandante della polizia municipale Egidio Zacheo non si è presentato in commissione, ma sarà riconvocato per lunedì prossimo. Sempre dalla minoranza Christian Gnoni ha ricordato che è una violazione del codice della strada multare con apparecchi non omologati e ha chiesto un intervento urgente, visto che si stanno creando disparità fra utenti, «perché alcuni pagano mentre altri fanno ricorso e vincono». Il Ministero sta cercando di intervenire per evitare che gli enti locali collassino e ha avviato un censimento sugli autovelox prima di agire. Nel frattempo, una serie di sentenze negative potrebbero mettere in crisi il Comune, prima dell’intervento governativo, che comunque non sarà retroattivo. «Su 100 multe il 40 per cento le paga, il 20% non le paga e il 40 per cento le impugna e vince», ha avvisato Rotundo. Esiste una «giurisprudenza granitica» della Cassazione che spiega come sia diversa l’omologazione dall’approvazione: «È illegittimo l’accertamento con apparecchiatura approvata e non omologata», ha concluso il presidente della Commissione controllo XI.