il caso
Gubbio, stuprarono una donna e rapinarono il compagno: presi in tre, due sono leccesi
E' accaduto ad agosto: la coppia stava parcheggiando nel centro storico. Identificati dai carabinieri due fratelli di 36 e 43 anni originari del Salento e un 36enne di Gualdo Tadino
GUBBIO - Tre arresti sono stati eseguiti dai carabinieri per un’aggressione subita da una coppia a Gubbio, durante una notte del mese scorso, in piazza 40 martiri, nel pieno centro storico, dove stava parcheggiando la propria auto. Mentre due di loro avevano colpito ripetutamente l'uomo con calci e pugni, intimandogli di consegnare loro del denaro il terzo aveva trascinato con forza la donna in una zona appartata, abusando di lei sessualmente, con il successivo intervento del fratello.
I militari della compagnia eugubina, al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia - che riferisce dell’operazione -, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di due fratelli di 36 e 43 anni, originari della provincia di Lecce e un trentaseienne di Gualdo Tadino. Sono indagati - in concorso tra loro e a vario titolo - per violenza sessuale di gruppo, lesioni personali e tentata rapina.
Le urla della donna avevano attirato l’attenzione di alcuni passanti dai quali era subito partita una chiamata al numero di emergenza 112. L’intervento di due pattuglie dei carabinieri aveva così permesso di prestare soccorso alle vittime, successivamente affidate alle cure del personale sanitario del 118. Nonostante i tre presunti responsabili si fossero dati alla fuga prima dell’arrivo dei militari, le immediate indagini condotte dall’Arma di Gubbio «basate su numerose testimonianze raccolte sul posto e sull'esame delle immagini di videosorveglianza comunale» hanno portato alla loro identificazione. Il gip di Perugia ha ritenuto il pericolo di reiterazione dei reati, e considerato gli indagati socialmente pericolosi. Condividendo il quadro accusatorio fornito dalla Procura di Perugia ha disposto nei loro confronti la custodia cautelare in carcere. I tre sono stati rinchiusi nei carceri di Terni e Spoleto.