serie a

Lecce, Di Francesco deluso: «Bene fino all’1-0» Sticchi: niente drammi

La quaterna di Bergamo consegna in sala stampa un Di Francesco «incazzato» e fiducioso. Due facce della stessa medaglia, come è giusto che sia

Il compito di un allenatore è quello di riuscire a salvare il salvabile. La quaterna di Bergamo consegna in sala stampa un Di Francesco «incazzato» e fiducioso. Due facce della stessa medaglia, come è giusto che sia. In fondo, siamo solo alla terza giornata di campionato e non «dobbiamo buttare tutto per aria, perché c’è il tempo di perfezionare le cose - raccomanda l’allenatore giallorosso».

Giuste riflessioni, il cui punto di partenza è il primo tempo giocato dalla formazione salentina: «Se c’era una squadra che avrebbe meritato di più, quella era il Lecce - attacca “DiFra”. Siamo stati bravi fino al gol del vantaggio nerazzurro, puliti nel palleggio, abbiamo concesso poco o nulla alla squadra di Juric. Anche se avremmo potuto essere maggiormente incisivi negli ultimi 15-20 metri, cioé nella zona calda. Ecco, siamo mancati nel chiudere l’azione. e a certi livelli, contro avversari così, paghi pegno».

Poi, però, c’è un’altra storia, il gol che apre la partita e un secondo tempo da dimenticare, se non fosse per la rete di N’Dri: «Abbiamo preso una vera lezione, ma al di là dei meriti dell’Atalanta, noi ci siamo ammosciati dopo il loro vantaggio e poi lentamente spariti. E questo non deve accadere. Una formazione come la nostra, che ha degli obiettivi precisi, non può assolutamente uscire dalla partita. Mai. Si può perdere, ci mancherebbe, ma non si deve mai uscire dalla partita, lo ripeto. L’Atalanta arrivava dalle nostre parti con troppa facilità. E abbiamo pagato pesantemente. Avremmo dovuto evitare le ripartenze che poi hanno rifinito il punteggio in questa maniera. Dobbiamo farne tesoro per il futuro e imparare a difendere meglio sui calci da fermo». 

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