Il caso
Racale, scritte sui muri e intimidazioni: un'assistente sociale nel mirino
La solidarietà del sindaco. L’Ordine: «Intervengano Anci e prefetti»
Scritte minacciose sul muro del municipio con tanto di nome e cognome della destinataria. La frase comparsa all’alba di ieri a Racale ha preso di mira una funzionaria comunale del settore Servizi sociali, già in passato vittima dell’incendio della propria auto. Ad accorgersi casualmente dell’accaduto è stato un operatore ecologico, che ha immediatamente allertato i carabinieri. I militari sono ora al lavoro per risalire agli autori del gesto, forse ripresi dalle telecamere di videosorveglianza della zona.
Le scritte a colpi di vernice rossa erano inoltre accompagnate da volantini fatti circolare in varie zone della città, pieni di invettive contro le istituzioni che “favorirebbero” l’allontanamento dei minori dal nucleo familiare. Accuse gravissime e a caratteri cubitali che hanno portato ieri mattina forze dell’ordine e polizia locale a raggiungere immediatamente il municipio imbrattato in via Fiumi Marina, facendo rimuovere sia la scritta che i volantini. Mentre sono in corso le indagini dei carabinieri di Racale, l’assistente sociale vittima del gesto intimidatorio ha ricevuto la solidarietà del sindaco Antonio Salsetti e dei suoi colleghi. «Dopo l’aggressione verbale una settimana fa a Mola di Bari a una nostra collega, siamo nuovamente costretti a denunciare - commenta l’Ordine regionale pugliese degli assistenti sociali - l’ennesima minaccia ai danni di colleghe in servizio negli enti locali pugliesi. La misura è colma: chiederemo all’Anci Puglia e alle prefetture pugliesi di porre in essere ogni attività necessaria a tutela delle professioniste e dei professionisti che operano attenendosi ai mandati istituzionale, sociale e deontologico e non possono essere additati, in nessun caso, come responsabili della mancata erogazione di beni e servizi, né come coloro che “sottraggono” ingiustamente i minori alle famiglie».