IL CONCERTONE
Notte della Taranta, quel filo rosso che unisce i sindaci Sergio Blasi e Valentina Avantaggiato
È la presenza in contemporanea alla presentazione, ieri mattina, del Concertone 2025, dell’attuale sindaca e del sindaco che all'epoca inventò la kermesse
MELPIGNANO - C’è un filo rosso che unisce questa edizione della Notte della Taranta con l’appuntamento con la la pizzica in piazza San Giorgio di tanti anni fa. È la presenza in contemporanea alla presentazione del Concertone 2025 dell’attuale sindaca: Valentina Avantaggiato e del sindaco che all’epoca inventò la kermesse: Sergio Blasi. Blasi ne fece il punto d’arrivo di una ricerca musicale che ebbe approdo nella “riscoperta” di trazioni che divennero fulcro di una leva che voleva essere, e fu, di riscatto culturale. Quindi radici profonde nella tradizione per un Concertone che si avvia al suo trentennale e che si sviluppa intorno ad un’idea di fine anni ‘90. Era, infatti, il 1997 quando Sergio Blasi fondò l’istituto che intitolò al musicologo ed etnomusicologo Diego Carpitella. Da lì l’idea che poi ebbe concreta realizzazione nei primi anni ’80 col recupero di antichi canti riproposti, come tiene e sottolineare Sergio Blasi, senza contaminazioni, che è termine che ha in sé un che di negativo, ma ripresentati quale motore di riscatto per un Salento che non doveva continuare ad essere terra d’emigrazione, ma luogo vivo e vitale, capace di esprimere un linguaggio idoneo a “parlare” al maggior numero di persone possibile.
Blasi, che non esita a definirsi “madre” della “pizzica” per stroncare i molti che ne rivendicano la paternità, giustifica la sua presenza alla presentazione di ieri con l’amicizia con il presidente della fondazione Massimo Bray, il che è sicuramente vero, ma non del tutto, così com’è vero che con Bray condivide il dettato costituzionale secondo cui la cultura non è oggetto da commercio. Sulla stessa lunghezza d’onda la sindaca Valentina Avantaggiato che stigmatizza le politiche che vorrebbero la desertificazione delle piccole comunità che invece hanno un ruolo dei difesa dell’ambiente e della coltura. «La Notte della Taranta – dichiara Valentina Vantaggiato – è patrimonio collettivo, progetto culturale e artistico che parla della ricchezza di una terra attraversata nei secoli da emigrazione ed immigrazione, terra di accoglienza e di miscuglio interculturale che la rende ricca e ne caratterizza la bellezza. Di questo patrimonio dobbiamo essere tutti custodi consapevoli. Il progetto artistico della Notte della Taranta viene da lontano, viene dalla scelta politico amministrativa dell’importanza di ritrovare l’orgoglio delle radici, della propria storia. Pur essendo territorio di margine vogliamo essere invece centri generativi, luoghi dove si vuole vivere e dove possono generarsi esperienze di cura delle persone, di tutela ambientale ed economia, come appunto, è la Notte della Taranta».