Ambiente e territorio

La darsena di Frigole resta un parco: respinto il ricorso della Lega navale

Gaetano Gorgoni

Il Tar ha dato ragione al Comune di Lecce, vietati gli ormeggi (per ora)

La darsena di Frigole non è ancora pronta: resterà un semplice parco costiero senza che lo specchio acqueo venga concesso per gli ormeggi. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (presieduto da Claudio Contessa, estensore Laura Marzano) ha respinto l’appello della Lega navale italiana, sezione di Frigole. Prima di questa sentenza (pubblicata il 12 agosto), il Tribunale amministrativo regionale aveva già respinto il ricorso della stessa contro il provvedimento del 13 aprile 2023 con cui il dirigente comunale ha rigettato la richiesta di concessione demaniale dello specchio acqueo all’interno del bacino Acquatina.

Con la delibera n. 103 del 3 novembre 2022, il Comune ha approvato la variante al piano regolatore generale, riclassificando le particelle di interesse da zona E7 (“allevamento ittico”) a zona F39 (“parchi costieri”), anziché destinarle, come avrebbe voluto l’appellante, ad “attrezzature nautiche portuali”.

Per il Comune non c’erano le condizioni per sottrarre il bacino agli usi generici del demanio marittimo in mancanza di adeguati interventi da parte dell’amministrazione stessa e non essendoci i requisiti per consentire varo, alaggio e ormeggio di natanti: i giudici amministrativi gli hanno dato ragione per due volte. Anche se lo specchio d’acqua è già stato concretamente impiegato per l’ormeggio di imbarcazioni, «non implica che ciò sia avvenuto sulla base di strutture adeguate, che le stesse siano presenti nell’intera area oggetto della richiesta di concessione e che l’amministrazione, alla luce dell’ampia discrezionalità di cui gode in materia, non possa comunque legittimamente decidere di non concedere l’uso del bacino per tali scopi prima di aver eseguito degli interventi di sistemazione complessiva dello stesso», hanno spiegato i giudici amministrativi, secondo i quali il piano delle coste comunale conferma la legittimità delle scelte.

La previsione della Darsena di Frigole come infrastruttura strategica che potrebbe ospitare dei posti barca non significa, secondo i giudici, che lo specchio d’acqua debba già essere concesso, senza che prima siano fatti degli interventi per rendere l’area idonea. L’amministrazione Salvemini ha ottenuto 3.150.000 euro, con il Cis, per edificare in futuro posti barca e parcheggi, servizi di rimessaggio, elettricità, acqua e carburante.

«Nell’esercizio della discrezionalità spettante al comune in materia di pianificazione, l’ente ha legittimamente (e doverosamente) ritenuto di rendere la destinazione urbanistica dell’area coerente alla realizzazione del parco costiero già precedentemente deliberata: tale essendo la finalità, deve escludersi che, come opina l’appellante, l’area dovesse essere destinata ad “attrezzature nautiche portuali”» - spiegano i giudici.

La mera “possibilità” o “eventualità” dello sviluppo di infrastrutture marittime non vincola il Comune a concedere quello spazio alla Lega Navale.

I giudici ricordano che in materia di concessioni demaniali «la scelta dell’amministrazione di quale fra i vari usi di un bene demaniale (nella specie del demanio marittimo) si presenti più proficuo e conforme all’interesse pubblico costituisce espressione di un’ampia discrezionalità amministrativa, che può essere sindacata in sede giurisdizionale solo nei limiti del difetto di motivazione e della manifesta illogicità o irragionevolezza». Secondo l’ex sindaco, Carlo Salvemini, «la verità sulla darsena di Frigole è definitivamente scritta»: «Ora è necessario lo sgombero di aree pubbliche tutt’ora utilizzate senza titolo e la loro restituzione al Comune».

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