Ambiente
Bello ma velenoso: avvistato un Pesce Scorpione nelle acque di Santa Caterina
Prima segnalazione nel mare neretino di una delle specie più invasive al mondo. Gli esperti: «Nessun allarme, ma prudenza»
Un incontro inatteso nelle limpide acque di Santa Caterina, marina di Nardò: durante un’immersione-studio, gli speleosub del Centro di speleologia sottomarina “Apogon” hanno avvistato e filmato un Pesce Scorpione (Pterois miles), nascosto in una cavità buia nota come “Il Curvone”. Originario dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, questo affascinante predatore – noto anche come Pesce Leone – possiede spine collegate a ghiandole velenifere: le sue tossine, potenzialmente pericolose a livello neuromuscolare, impongono ai bagnanti una sola regola d’oro: non toccarlo.
A scoprire l’esemplare sono stati il biologo marino Michele Onorato e il collega dell’Università di Bari Damiano Zaza, impegnati nella grotta delle “Tre Furneddhe” per raccogliere campioni di fango. Sprovvisti di attrezzatura per la cattura, hanno documentato e segnalato la presenza di una specie che, pur affascinante, è una minaccia per la biodiversità mediterranea: senza predatori naturali, prolifera rapidamente, alterando gli equilibri locali.
La sua comparsa nel Salento è legata al surriscaldamento globale e alla migrazione attraverso il Canale di Suez, fenomeno segnalato dal 1992. Quello di Santa Caterina è il primo avvistamento nelle acque neretine. Il prossimo passo sarà la cattura e il trasferimento dell’animale all’Acquario del Salento.
Intanto, il centro “Apogon” festeggia un altro traguardo: la scoperta di cinque nuove grotte, tra cui la “Grotta al-Najjar”, dedicata al pediatra palestinese Hamdi al-Najjar, vittima con i suoi nove figli nella Striscia di Gaza.