La polemica

«È genocidio, piaccia o no»: il presidente del Tar di Lecce attacca Segre e accusa Israele

Mauro Ciardo

Antonio Pasca interviene sul conflitto a Gaza e accusa duramente Netanyahu e l’inerzia delle istituzioni: «Vergogna del silenzio. A Gaza è anche peggio della Shoah»

Il presidente del Tar di Lecce, Antonio Pasca, prende posizione sul conflitto in Medio Oriente e risponde con tono polemico a Liliana Segre parlando di chiaro genocidio contro il popolo palestinese.
"Il tempo trascorre e non succede nulla - ha scritto in un post su Facebook il presidente del Tribunale amministrativo salentino - noi possiamo solo "fare rumore", condividere post su social e poco altro.
Ma mi chiedo invece - stigmatizza - come faccia chi è nella famosa "stanza dei bottoni" a svegliarsi al mattino o addormentarsi senza provare angoscia al pensiero di quel che succede ogni minuto a Gaza, ai bambini che muoiono di fame, e magari rimorso per ciò che si poteva e si doveva fare e non si è fatto".

L'altro giorno la senatrice a vita Segre, che da ragazza aveva vissuto in prima persona gli orrori dei lager, aveva sostenuto (commentando le parole dello scrittore israeliano David Grossman) un uso strumentale della parola genocidio, invitando a impedire che tale termine venga manipolato con sentimento antisemita. "Mi sono sempre opposta e continuo ad oppormi a un uso del termine genocidio - aveva dichiarato Segre in un'intervista su Repubblica - che non ha nulla di analitico, ma ha molto di vendicativo".

Di diverso pensiero è Pasca: "La vergogna del silenzio e dell'ignavia che sanno di complicità con i criminali israeliani, Netanyahu e i suoi ministri e i coloni e i responsabili dell'Idf - la risposta del presidente Tar alla senatrice - un efferato genocidio, signora Segre, le piaccia o meno, questo è l'unico termine possibile. Capisco pure il suo imbarazzo perché, credo, questo termine le ricorda qualcosa. Ma ora a Gaza è anche peggio - evidenzia Pasca - e sia ben chiaro che chi parla di genocidio a Gaza non è antisemita. Io non credo che questo stato di Israele rappresenti il popolo ebraico, come si evince dalle sempre più frequenti contestazioni popolari contro il regime di Netanyahu. Certo - aggiunge - è difficile comprendere perché siano stati adottati una ventina di pacchetti di sanzioni nei confronti della Russia di Putin e nessuna sanzione invece nei confronti di Israele e di Netanyahu.

Si poteva convocare o espellere l'ambasciatore - suggerisce - richiamare il nostro ambasciatore e chiudere i rapporti diplomatici, adottare un embargo totale e disdettare tutti i rapporti in essere e invece continuiamo a vendere armi e parti di armamenti pur consapevoli dell'uso che ne sarà fatto". Infine una lettura personale per l'immediato futuro.

"In settembre 2025 il preannunciato riconoscimento dello Stato di Palestina sarà ben poca cosa - avverte Pasca - perché non ci sarà più il popolo palestinese e i coloni avranno fatto il resto.
Occorre restituire alla Palestina i suoi territori - chiede - occupati a suo tempo da Israele con atti di terrorismo ed oggi dall'Idf e dai coloni criminali. Non c'è più tempo - conclude con toni sferzanti - vergognatevi tutti".

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