la scoperta

Ugento, dal mare del Salento riemergono pezzi di artiglieria del 17esimo secolo: recuperato anche cannone di 200 chili

Sul fondale ne sono rimasti altri due di un peso di 500 kg, per i quali il recupero non è stato possibile. Il ritrovamento a 4 metri di profondità, a circa 200 metri dal litorale

Vari pezzi di artiglieria risalenti ai secoli XVII-XVIII sono stati rinvenuti nello specchio d’acqua di Torre Mozza, marina di Ugento (Lecce), a 4 metri di profondità, a circa 200 metri dal litorale. Le operazioni di recupero si sono svolte sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Brindisi e Lecce ed effettuate dalla società Asps Archaeo Services grazie al supporto della Guardia di Finanza, Sezione operativa navale di Gallipoli e del Nucleo Sommozzatori di Taranto. Tra i reperti recuperati nel mare del Salento anche un cannone di 200 kg. Sul fondale ne sono rimasti altri due di un peso di 500 kg per i quali il recupero non è stato possibile. I reperti sono stati individuati e segnalati da un cittadino residente nella zona prossimità del luogo di ritrovamento.

Il recupero, oltre a scongiurare il rischio di danneggiamenti e trafugamenti, ha consentito l’acquisizione di dati che saranno oggetto di un prossimo approfondimento. Si tratta della prima operazione nell’ambito della recente sottoscrizione del Protocollo di intesa siglato lo scorso 7 luglio tra il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e il comandante generale delle Fiamme Gialle, Andrea De Gennaro.

«Il rinvenimento e il recupero di reperti di artiglieria nei fondali di Ugento è un evento di particolare rilevanza per il patrimonio subacqueo del nostro Paese che contribuisce ad arricchire la conoscenza del nostro passato e a consolidare la memoria storica collettiva. Si tratta di una concreta attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 7 luglio con il Comandante Generale della Guardia di Finanza Andrea De Gennaro, e apre nuove prospettive per la tutela e la valorizzazione del patrimonio sommerso"- Lo afferma in una dichiarazione il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
Le operazioni di recupero si sono svolte sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Brindisi e Lecce con il supporto della Guardia di Finanza, Sezione operativa navale di Gallipoli. Tra i reperti recuperati nel mare del Salento anche un cannone di 200 kg.

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