l'arresto

Appalti e concorsi truccati, il vicesindaco di Sannicola Cosimo Piccione lascia il carcere e va ai domiciliari

Arrestato la scorsa settimana nell’ambito di un’inchiesta della guardia di finanza di Gallipoli, ha dato le dimissioni da tutte le cariche (vicesindaco, assessore e consigliere comunale)

Il gip di Lecce, Valeria Fedele, con parere favorevole della procura, ha revocato la custodia cautelare in carcere disponendo i domiciliari con braccialetto elettronico per Cosimo Piccione, il vicesindaco dimissionario di Sannicola (Lecce) arrestato la scorsa settimana nell’ambito di un’inchiesta della guardia di finanza di Gallipoli su presunti appalti e concorsi truccati, e sulla corruzione in atti giudiziari finalizzata al consenso elettorale.

Pur restando immutato il quadro indiziario, l’attenuazione della misura cautelare per Piccione, che a lungo ha ricoperto anche l’incarico di sindaco a Sannicola, viene motivata nell’ordinanza con le dimissioni da tutte le cariche (vicesindaco, assessore e consigliere comunale) rassegnate venerdì scorso nel corso dell’interrogatorio di garanzia nel quale si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Disposta l’attenuazione delle misure anche nei confronti dei dipendenti comunali Cosimo Leo e Marco Mario Prontera, ai quali gli arresti domiciliari sono stati sostituiti con l’obbligo di firma presso i carabinieri di Sannicola. Revocati gli arresti domiciliari per Maria Pia Gioffreda, ex consigliera comunale. Piccione e Leo è difeso dall’avvocato Luigi Corvaglia; Leo, Prontera e Gioffreda dagli avvocati Luigi Covella, Flavio Santoro e Maria Benevola Petrachi.

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