L'inchiesta

Appalti truccati a Sannicola, dentro il «sistema Piccione»: testimoni indottrinati in cambio di favori. E lui non risponde al gip

angelo centonze

L’ex sindaco finito in carcere avrebbe «dettato» ciò che bisognava dire ai giudici

Non solo concorsi manipolati e appalti truccati per finalità private ed elettorali. C’è anche l’accusa di corruzione in atti giudiziari per l’ex sindaco e attuale vicesindaco di Sannicola, Cosimo Piccione.

Nell’ordinanza di arresto, emessa dal gip Valeria Fedele, su richiesta del pm Patrizia Ciccarese, l’accusa sostiene che Piccione «indottrinava» i testimoni e ciò sarebbe avvenuto «in danno dell’acquisizione della genuinità della prova processuale e, quindi, dell’amministrazione della giustizia». Il riferimento è al processo per mobbing ai danni della funzionaria del settore urbanistica, all’epoca dei fatti contestati, Silvia Tunno. Proprio mercoledì, quando la Guardia di finanza ha accompagnato in carcere Piccione, è arrivata per lui anche la sentenza di condanna a un anno di reclusione (pena sospesa) per stalking, emessa dai giudici della seconda sezione collegiale. Si parlava di provvedimenti di “demansionamento” a carico dell’ingegnera, con i coinvolgimento di altri componenti della giunta dell’epoca (tutti firmatari della delibera del 13 luglio 2014), questi ultimi assolti a conclusione del processo.

Stando all’ipotesi accusatoria dell’ultima inchiesta, contenuta invece nell’ordinanza di arresto, l’ex sindaco oggi vicesindaco, rimasto «dominus» di un sistema di controllo di ogni ganglo amministrativo del Comune, avrebbe messo in atto un sistema per influenzare le testimonianze chiave nel processo e avrebbe «preparato nei dettagli» quanto i testimoni avrebbero dovuto dire in aula, «leggendo preventivamente le domande da lui stesso predisposte». Non solo, «consegnando copia cartacea delle stesse affinché potessero preparare adeguatamente e costruendo ad arte anche le risposte».

Come «ricompensa», in base all’accusa, uno dei testimoni avrebbe ottenuto la rimozione di alcuni fari installati sul prospetto della propria abitazione. Un altro l’installazione nello spazio antistante casa di dissuasori per la sosta dei veicoli.

Secondo il gip Fedele, l’accusa di corruzione in atti giudiziari è uno dei motivi che rende alto il rischio di inquinamento probatorio, che ha portato ad applicare le misure cautelari senza procedere con l’interrogatorio preventivo degli indagati.

Piccione, raggiunto da un’ordinanza di arresto in carcere, potrà respingere le accuse, già oggi, durante l’interrogatorio di garanzia, assistito dall’avvocato Luigi Corvaglia.

Non solo lui. Dopo i provvedimenti eseguiti dai finanzieri di Gallipoli nei confronti di altre sette persone, finite agli arresti domiciliari, questa mattina alle 9.30 nel tribunale di Lecce avranno inizio gli interrogatori.

Ai domiciliari ci sono i dipendenti comunali Cosimo Leo, Gianpaolo Miglietta e Marco Mario Prontera. E ancora, Annunziata Fiorella Rocca, funzionaria del Comune di Sannicola e Giordano Carrozzo, Maria Pia Gioffreda (ex consigliera comunale), Walter Cosimo Pennetta. Sono difesi dagli avvocati Luigi Corvaglia, Luigi Covella, Salvatore Ponzo. Complessivamente sono 34 gli indagati, tra cui anche l’attuale sindaco di Sannicola, Graziano Scorrano (a piede libero).

Le accuse, a vario titolo, sono: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture, peculato, falsa testimonianza, intercettazione abusiva (orchestrata da Piccione e da Gioffreda per controllare gli spostamenti della moglie del sindaco), truffa aggravata, falso.

IN SILENZIO DAVANTI AL GIP

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Cosimo Piccione, il vice sindaco di Sannicola (Lecce) arrestato insieme ad altre 12 persone dalla Gdf nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Lecce su un presunto giro di corruzione, falso e frodi e altri reati. Davanti al gip e al pm, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Piccione ha firmato le dimissioni dalle cariche da vice sindaco, assessore e consigliere comunale. Le dimissioni verranno protocollate questa stessa mattina presso il Comune di Sannicola dall’avvocato Luigi Corvaglia.

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