Verso le urne
Regionali, Salvemini non cede al pressing di Antonio Decaro
La candidatura dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, che sta pensando a una lista unica con Sebastiano Leo (già pronto con la sua lista “Per Decaro”), continua a “frenare” l’ex sindaco di Lecce
LECCE - Carlo Salvemini non ha intenzione di candidarsi alle regionali: lo ha ribadito in queste ore, nonostante l’invito del candidato presidente dell’area progressista, Antonio Decaro, arrivato a Lecce (il 5 aprile) per parlargli di persona. La candidatura dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, che sta pensando a una lista unica con Sebastiano Leo (già pronto con la sua lista “Per Decaro”), continua a “frenare” l’ex sindaco di Lecce, che ha stretto un patto politico e di amicizia con il leader del movimento “Con” e non vuole sovrapporre la sua forza elettorale.
La sinistra ha due sindaci salentini bloccati dalla legge regionale che impone le dimissioni 6 mesi prima delle elezioni, quando un primo cittadino si candida come consigliere pugliese. Tra i big del centrosinistra in attesa di certezze sul futuro c’è il presidente della Provincia di Lecce e sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, insieme alla sindaca di Corigliano d’Otranto, Dina Manti. Gli interessati sperano che la legge regionale venga modificata.
L’assenza di Salvemini e un’eventuale impossibilità di candidarsi per Minerva stanno spingendo alcuni consiglieri di peso del centrosinistra leccese a prepararsi per un’eventuale «sostituzione». Tra gli amministratori con un buon seguito, pronti a scendere in campo alle regionali, che si terranno entro novembre di quest’anno, c’è anche la vicesindaca di Galatina, Maria Grazia Anselmi, che sarà nella lista dell’assessore Sebastiano Leo.
Il Pd ha consiglieri molto suffragati nel consiglio comunale di Lecce, ma almeno uno di loro, Antonio Rotundo, si spenderà per l’elezione della dirigente di Arca Sud, Sandra Zappatore. Anche su questa candidatura c’era qualche dubbio per la lista dem, in quanto sarà in campo la presidente del Consiglio regionale uscente, Loredana Capone, con altri big, che renderanno più incerta l’elezione di nuovi candidati, anche se di peso. Ma i vertici del Pd assicurano che l’avvocata Zappatore sarà nella loro lista e non in quella del presidente.
Non è ancora passata l’amarezza per la scomparsa di Donato Metallo (che apparteneva alla corrente di Decaro), il consigliere regionale salentino più amato e più suffragato. Al suo posto in Consiglio entrerà Sergio Blasi (che 5 anni fa ha ottenuto 13.539 voti, 369 voti in meno di Loredana Capone che fu rieletta: lui perse la causa per far scattare il terzo consigliere salentino davanti al Consiglio di Stato), che però non è convinto di tornare nel gruppo Pd (in questi anni si è sentito dimenticato ed Emiliano lo ha tenuto sempre lontano dalla sua cerchia). «La settimana prossima mi vedrò con Sergio, lui è un amico, iscritto al Pd, uno dei nostri: resterà con noi» dichiara Luciano Marrocco, segretario provinciale dei dem.
A interferire con la candidatura di Blasi ci sarà un altro ex sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo, che si candiderà con Alleanza Verdi Sinistra (in compagnia dell’ex assessore Anna Grazia Maraschio).
Il Movimento 5 Stelle è ancora in standby, attende che da Roma decidano il da farsi, con Cristian Casili che scalda i motori per il terzo mandato.
Il centrodestra, invece, è attendista, con i suoi big al lavoro dietro le quinte: Pippi Mellone, ammesso che si risolva il nodo sindaci, non ha ancora scelto la lista dove correre (nella Lega, che si è alleata con Puglia Popolare, ci sono già l’uscente Gianni De Blasi, Mino Miccoli e il presidente del Consiglio comunale di Lecce, Bernardo Monticelli Cuggiò). Luigi Mazzei correrà con la lista del presidente, nonostante sia coordinatore provinciale di Puglia Popolare. In FdI confermati Paolo Pagliaro, Elisa Rizzello (vicesindaco di San Cesario, probabilmente sostenuta dai fittiani e da Gabellone), Massimiliano Manca (vicesindaco di Monteroni) e Dino Basile. Per il resto, tutto è rimandato, con i nomi dei possibili candidati presidenti della Regione, Gemmato, Cassano, Magistà, Caroppo e Sisto, che restano sul tavolo delle trattative senza troppa convinzione.