serie a

Lecce a caccia di nuovi gol: Giampaolo studia il piano

Antonio Calò

Nel match tra Lecce e Venezia, in cartellone domenica, alle 12,30, al «Via del Mare», si troveranno di fronte le squadre con i due attacchi meno prolifici della serie A

LECCE - Nel match tra Lecce e Venezia, in cartellone domenica, alle 12,30, al «Via del Mare», si troveranno di fronte le squadre con i due attacchi meno prolifici della serie A. Nelle trenta giornate passate in archivio, i salentini hanno realizzato 21 gol, mentre i lagunari ne hanno messi a segno 23. Poco meglio hanno fatto Empoli e Monza, con 24 centri a testa. Insomma, non è un caso se proprio queste quattro formazioni sono in coda ed in questo momento sono quelle più a rischio di declassamento.

Nelle ultime sette uscite, i nero-verdi veneti prossimi rivali della compagine allenata da Marco Giampaolo sono rimasti a secco di reti sei volte, pur avendo mosso la classifica contro schieramenti di primo piano quali Napoli, Atalanta e Lazio.

Federico Baschirotto e compagni, a loro volta, negli ultimi sette turni hanno inflitto due reti al Milan ed una al Genoa, ma hanno pareggiato «in bianco» a Monza e contro il Bologna, in casa, per perdere poi i cinque confronti seguenti. Eppure, tra i team che battagliano per conservare la categoria, il Lecce è, dopo il Como che comunque lo precede in graduatoria, quello che ha tirato di più verso la porta avversaria. Ben 351 volte (i lariani sono attestati a quota 401). In questa speciale classifica, Cagliari e Parma (che sono rispettivamente a +4 ed a +1 sui salentini) hanno fatto di poco peggio dei giallorossi, mentre Monza, Venezia ed Empoli (che sono alle loro spalle), ma anche Verona (che è a +5) e Torino (che è a +14) hanno fatto di gran lunga peggio. Il Lecce, quindi, arriva a concludere spesso, ma evidentemente lo fa con poca lucidità e con scarsa efficacia se si pensa che solo 92 dei 351 tiri scoccati sono finiti nello specchio della porta e che, di questi, appena 21 si sono trasformati in gol, con una media di 0,059.

Krstovic, tra l’altro, è il calciatore della massima serie che ha calciato più volte nel tentativo di fare centro. I suoi tiri sono stati 116, contro gli 88 di Lautaro Martinez (Inter) e Nico Paz (Como), che lo seguono. Il fatto che il montenegrino abbia prodotto un terzo dei tentativi del Lecce, però, significa che i rivali hanno in lui, in assoluto, il punto di riferimento da marcare, ma significa anche che la squadra giallorossa porta pochi altri uomini in area di rigore o nei suoi pressi. Si tratta di un dato che bisognerà cercare di migliorare, anche se il tempo rimasto a disposizione non è molto. E comunque, occorrerà fare gol (senza subirne o incassandone uno in meno) contro il Venezia, in un match nel quale ogni risultato diverso dalla vittoria renderebbe ancora più complicato il cammino-salvezza.

Come si sottolinea da tempo, però, alla formazione salentina non sono certo mancati i centri degli attaccanti. Le 21 reti sin qui messe a segno, infatti, sono state firmate tutte dalle punte: 10 da Krstovic, 4 da Santiago Pierotti, 3 a testa da Patrick Dorgu (ceduto a gennaio) e da Tete Morente, una da Ante Rebic. Mancano all’appello i centrocampisti e i difensori, che nelle due precedenti annate, pur segnando poco, hanno comunque garantito un contributo in fase realizzativa.

Nel 2022/2023, hanno battuto una volta a testa il portiere avversario i centrocampisti Alexis Blin e Joan Gonzalez, mentre il centrale difensivo Baschirotto ha fatto centro in tre partite, come Remì Oudin, impiegato sia da esterno alto che a centrocampo. Nel 2023/2024, hanno segnato due gol il terzino Valentin Gendrey, uno a testa i centrocampisti Gonzalez, Hamza Rafia e Ylber Ramadani e tre Oudin, utilizzato spesso da mezzala.

L’ultimo centro di un difensore risale al 21 aprile 2024, in Sassuolo-Lecce, e porta la firma di Gendrey, mentre l’ultimo di un centrocampista si riferisce a Lecce-Fiorentina del 2 febbraio 2024 ed è stato messo dentro da Oudin, schierato nell’occasione da mezzala, con il tridente composto da Pontus Almqvist-Krstic-Pierotti. Inoltre, a fronte dei soli cinque uomini mandati in gol nella stagione in corso, nel 2022/2023 il Lecce ha avuto nove marcatori differenti, che sono stati addirittura tredici nel 2023/2024. Ma questi numeri possono ancora migliorare da qui alla conclusione del torneo. Basterebbe la «zampata» dalla media distanza di un centrocampista come Thorir Helgason e Medon Berisha, sino ad oggi imprecisi o poco fortunati, o un colpo di testa bene assestato di Baschirotto o Kialonda Gaspar sugli sviluppi di un angolo o di una punizione.

Tra l’altro, qualche gol in più su palla inattiva non guasterebbe. Ad oggi, il Lecce ne ha sfruttate solo quattro, come Juventus ed Empoli, due in più del Monza, una in meno di Milan e Como, due in meno di Cagliari, Verona, Napoli e Roma.

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