PROBLEMI A PALAZZO
Lecce, l'ufficio Casa del Comune senza personale: telefoni muti ed è «giallo» sulla delega all’assessore
Andrea Guido: «Errore sul portale, non spetta a me». L’opposizione all’attacco. In viale Marche, a Villa Citti, il personale dimezzato
LECCE - L’Ufficio casa del Comune ha centinaia di istanze a cui rispondere, ma si ritrova con il personale dimezzato in pochi anni, con sole due unità e un dipendente della Lupiae che fa “front office”. Inoltre, la dottoressa Patrizia Calasso, che era la funzionaria responsabile, è andata in pensione e non è stata sostituita. Resta in carica la dirigente Annarosa Sanapo, che si occupa di tutte le pratiche relative alle politiche sociali.
Nella Commissione controllo XI, convocata ieri a Palazzo Carafa dal presidente Antonio Rotundo, si è anche capito che non c’è un assessore con quella specifica delega e nessun comunicato ufficiale annovera il settore Casa tra le deleghe che sono rimaste in mano ad Adriana Poli Bortone. Sul sito dell’Ufficio Casa la delega viene attribuita all’assessore Andrea Guido e i 4 numeri utili da contattare sono un bluff: sono 7 mesi che l’ufficio è senza telefono: per contattarlo bisogna presentarsi di persona.
Per Silvia Miglietta «un ufficio così importante non può essere gestito con questa approssimazione». La minoranza non si spiega come mai sulla questione della «mobilità» degli assegnatari di alloggi popolari abbia risposto in Consiglio Andrea Guido, che però non è l’assessore delegato: «Vorremmo sapere chi risponde politicamente dell’Ufficio Casa e chi dà gli indirizzi - protesta Silvia Miglietta - Quali servizi stiamo dando ai cittadini che non possono neanche fissare un appuntamento? Con chi parlano le persone? Nelle deleghe del sindaco non c’è la delega alla casa, si dà per scontato che sia Andrea Guido, che risulta sul sito. C’è confusione ed è grave perché è una delega importante».
L’ufficio Casa è il più «temuto» perché ha a che fare situazioni difficili e persone bisognose, a volte disperate. Le tensioni non mancano. I tre dipendenti rimasti devono gestire situazioni delicate che riguardano 700 richiedenti, assegnazioni e decadenze, insieme a chi chiede la “mobilità” perché vive in abitazioni inagibili, poi bisogna mettere anche l’ultimo “carico” che riguarda i controlli su 130 alloggi assegnati ai militari: il prefetto chiede verifiche, ma per i dipendenti dell’Ufficio Casa non sarà facile. «La delega alla Casa non mi è stata trasferita - spiega l’assessore al Welfare, Andrea Guido - Sul sito hanno sbagliato: tutto quello che non è ufficialmente delegato dal sindaco resta nelle sue mani. Per quanto riguarda i 3 dipendenti, ero pronto a portarli in via Pistoia, dove c’è più gente ed è più sicuro, ma loro vogliono restare: chiedono solo altri lavoratori in quel posto. A Palazzo Carafa erano più tranquilli perché c’era la portineria con vigili nei paraggi. C’è il problema della gestione dei condomini, che sono per metà del comune e per metà di Arca, e quelli dati alle forze dell’ordine: un lavoro enorme. È un ufficio i cui dipendenti ogni tanto si ritrovano alla porta chi minaccia di uccidersi o di uccidere».
L’ufficio Casa è stato trasferito in viale Marche, a Villa Citti (bene donato al Comune per finalità sociali), a ottobre del 2024, nell’immobile doveva essere trasferito l’ufficio Erp (che si occupa della manutenzione delle “case popolari”) e altri uffici, ma nulla si è ancora mosso. Una delle stanze della villa avrebbe dovuto essere affittata alla Rai regionale. Per ora restano solo tanti spazi vuoti.