Il caso
Taurisano, uccise la moglie con 29 coltellate nella casa della vicina dove si era rifugiata: 56enne rinviato a giudizio
Il delitto di Aneta Danelczyk, di origini polacche, il 16 marzo dello scorso anno. L'uomo, Albano Galati, dopo l'omicidio andò in un bar a bere del whisky
TAURISANO - Il gup dl tribunale di Lecce, Alcide Maritati, ha disposto il rinvio a giudizio per Albano Galati, il 56enne di Taurisano (Lecce) detenuto dal 16 marzo 2024 perché accusato dell’omicidio della moglie, Aneta Danelczyk, 49 anni di origini polacche. La donna fu uccisa nel con oltre venti coltellate nella casa della vicina, dove si era rifugiata. Il processo avrà inizio il prossimo 10 luglio dinanzi alla Corte d’Assise.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, l’uomo dopo il delitto andò in un bar e bevve del whisky. Adesso deve rispondere di omicidio aggravato dal vincolo familiare e di tentato omicidio. La vicina di casa infatti, per cercare di difendere la vittima, rimase ferita. Nel corso dell’udienza preliminare i familiari della 49enne si sono costituiti parte civile.
Nelle more del procedimento, i legali di Galati avevano depositato una memoria difensiva in cui veniva sostenuta la tesi dell’incostituzionalità dell’ergastolo, contestando la legittimità del «fine pena mai» e ritenendo che l’ergastolo violi l’articolo 27 della Costituzione che impone che le pene siano finalizzate alla rieducazione del condannato. Il giudice non ha, però, accolto l’istanza. Attualmente l’uomo è detenuto nel carcere di Taranto dove, nelle scorse settimane, è rimasto vittima di una violenta aggressione da parte di altri detenuti.