sanità

L’ospedale di Galatina ospiterà la «casa» dei medici di famiglia

Maddalena Mongiò

Nel centro opereranno undici professionisti. E la diagnostica sarà più agevole

GALATINA - Uccp: una sigla che rivoluzionerà il rapporto con il medico di famiglia. Si tratta dell’Unità Complessa di Cure Primarie, Uccp per l’appunto, che vede l’ospedale «Santa Caterina Novella» di Galatina protagonista di quella che rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’ambito dell’organizzazione dell’assistenza di base. L’Uccp ospiterà 11 medici di medicina generale all’interno dell’Ospedale, negli spazi che erano destinati alla cucina. Si tratta di un progetto pilota che, se dovesse rivelarsi efficace, potrebbe essere esteso agli ex ospedali per dare una risposta capace di decongestionare i pronto soccorso. Basti pensare che nelle Uccp sarà possibile essere sottoposti a esami diagnostici di base: elettrocardiogramma, esami del sangue, ecografia, solo per citare alcune delle prestazioni che saranno erogate da questa struttura sanitaria. gli studi medici saranno allestiti da Asl Lecce e i medici corrisponderanno un canone d’affitto.

«Il progetto parte con undici medici – precisa Antonio De Maria, segretario regionale e provinciale della Fimmg – perché due non hanno aderito. Si tratta di un’iniziativa molto importante. Le attività degli specialisti, sia ospedalieri che territoriali, in parte si svolgeranno nell’Uccp e questo consentirà un rapporto diretto tra il medico di medicina generale e lo specialista. Questo avrà effetti positivi anche sulle liste d’attesa perché saremo noi a contattare lo specialista e a concordare gli appuntamenti sulla base delle necessità cliniche. Ci saranno, perciò, agende interne, che andranno a liberare posti per il Cup. Ma questo è solo un aspetto. A queste aggregazioni sono state sbloccate le disponibilità per la piccola strumentazione: spirometro, elettrocardiografo, ecografo palmare. Questo ci permette, anche all’interno del nostro stesso studio, di fare le diagnosi di primo approccio».

Certamente questo, accompagnato dal prolungamento dell’apertura degli studi dei medici di medicina generale (12 ore al giorno e il sabato sino alle 11), dovrebbe segnare una svolta nell’approccio all’assistenza medica. È ben noto che oggi l’accesso al pronto soccorso è dovuto in buona parte a malesseri di non grave entità, ma che necessitano di un percorso diagnostico in tempi brevi non compatibile con l’iter tradizionale che passa dalla prescrizione, per poi passare al Cup con quel che significa in termini di attesa.

«Se un paziente ha una colica renale oggi va in pronto soccorso – afferma De Maria –, ma con l’Uccp possiamo fare l’ecografia e vedere subito se c’è un calcolo. Come Fimmg abbiamo già fatto un corso di formazione per l’ecografia che è durato due mesi ed è stato molto partecipato. come sindacato abbiamo sempre organizzato il corso per l’elettrocardiogramma. Inoltre è previsto un sistema di prenotazione delle prestazioni, collegato con il Cup aziendale e con i servizi sociali. Galatina ha il suo progetto pilota, ma auspichiamo che l’esperienza si possa replicare negli ex ospedali».

A questa specifica struttura sanitaria che vede una più complessa operatività dei medici di famiglia spetta facilitare e semplificare l’accesso della popolazione ai servizi territoriali, assicurando l’accoglienza e l’orientamento ai servizi sanitari, sociosanitari e assistenziali; fornire una struttura organizzativa che risponda ai bisogni di base che non necessitano di ricorso all’ospedale con la possibilità di accedere a una diagnostica di primo livello; assicurare la continuità assistenziale attraverso l’implementazione di percorsi integrati fra ospedale e territorio, soprattutto per i malati cronici; garantire la presenza di medici specialisti, convenzionati o dipendenti, finalizzata ad assicurare la risposta ai bisogni all’interno dei percorsi individuali finalizzati sia alla gestione della cronicità, sia all’erogazione di consulenze specialistiche/diagnostiche.

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