Il fatto

Casarano, attentato contro un’azienda, e nella zona industriale torna la paura

Alberto Nutricati e Valentina Murrieri

Auto usata come ariete e poi incendiata. Il sindaco: «Episodio preoccupante»

CASARANO - Torna l’incubo dei raid incendiari nella zona industriale di Casarano. A fare riaffiorare vecchie paure, l’incendio appiccato nella notte fra giovedì a venerdì, ai danni della Til Caff srl, specializzata nel settore del rifornimento di distributori automatici di vivande. Il bilancio del rogo, divampato intorno all’una e mezzo, è di un portone gravemente danneggiato, un furgone semi incendiato e di un’auto distrutta, poi risultata rubata in un paese vicino.

Stando a una prima ricostruzione, ignoti avrebbero raggiunto il piazzale antistante la sede dell’azienda, per poi forzare la recinzione in ferro, forse servendosi della vecchia Fiat Punto in seguito data alle fiamme. Una volta nell’area, si sono diretti verso il portone del deposito e un camion Iveco. Utilizzando due taniche di carburante, entrambe rinvenute sul luogo, hanno versato il liquido infiammabile e poi fatto partire il fuoco. I danni sono parziali e ancora in fase di quantificazione: l’infisso è risultato annerito, il furgone danneggiato. Con ogni probabilità, gli autori contavano di produrre delle conseguenze ben peggiori. Nel frattempo, si sono anche disfatti della vettura utilizzata. Il veicolo è stato incendiato e della carrozzeria non è rimasto più nulla. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco, assieme ai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Casarano.

I primi hanno spento le fiamme, evitando che si propagassero sino al magazzino. I militari, mappata l’area alla ricerca dei sistemi di videosorveglianza installati nella zona, hanno ascoltato i soci dell’azienda a caccia di elementi per risalire ai responsabili. Potranno fornire informazioni utili anche le videocamere collocate agli ingressi della zona industriale, dotate di sistema di rilevamento targhe.

«Proprio l’altro giorno - commenta il sindaco Ottavio De Nuzzo - sono stato in Prefettura, per un incontro sullo stadio. E mi è stato chiesto come stessero andando le cose a Casarano. Ho risposto che la situazione era tranquilla. Del resto, era la stessa impressione che avevano anche in Prefettura, stante l’aumento delle forze dell’ordine sul territorio. Purtroppo, se la dinamica verrà confermata, l’episodio è preoccupante».

Si riaccendono, dunque, i riflettori sul tema della sicurezza dopo che, nel febbraio del 2023, si era riunito a Casarano il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Luca Rotondi. Al centro dell’incontro, la sicurezza nei comuni di Casarano, Ugento, Taviano, Taurisano, Matino, Racale e Ruffano, dove erano stati numerosi gli incendi ai danni di auto private e mezzi aziendali. Tra l’altro, nel 2011, la zona industriale di Casarano era stata teatro di una serie di furti ai danni di diverse aziende, tra cui l’allora Filanto, dalla quale, nella notte tra il 24 e il 25 febbraio, vennero rubate 5mila paia di scarpe. A seguito di quell’episodio, in circa 200, tra imprenditori, operai e cittadini, andarono a Palazzo di città per avere un confronto con il sindaco dell’epoca, Ivan De Masi, manifestato paura e chiedendo maggiore sicurezza.

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