Cultura
Il castello di Gallipoli riapre le porte alle visite
Domani alle 18 l’inaugurazione con le prime tre mostre
GALLIPOLI - Domani riapriranno i battenti del Castello. Fino al prossimo 31 ottobre, sarà gestito dall’associazione «Gallipoli Nostra», presieduta dallo storico Elio Pindinelli, in forza di un appalto di cui la giunta comunale, presieduta dal sindaco Stefano Minerva, aveva tracciato precise linee-guida. L’obiettivo è la valorizzazione del maniero, come richiesto dall’accordo intercorso tra il Ministero dei beni culturali e il Comune, che nel marzo 2016 lo ha acquisito al proprio patrimonio.
La giunta aveva previsto l’apertura quotidiana ai visitatori, un’adeguata presenza di personale specializzato e l’allestimento di mostre. E domani alle ore 18.30, il momento della riapertura, presente Minerva, coinciderà con quello dell’inaugurazione di tre mostre riunite sotto il titolo: «Nuovi percorsi alla riscoperta della storia».
Una delle mostre, che esalta il locale commercio dell’olio lampante, consentirà di conoscere documenti originali sulla storia del commercio estero che gravitava intorno alla lavorazione, all’affinamento e alla movimentazione dell’olio. Un’altra, intitolata «Imago Callipolis», consente di apprezzare stampe e incisioni originali sulla Città Bella realizzate nel periodo compreso tra il 1580 e il 1849. Un ultimo allestimento, mette in mostra apparecchi della telefonia pubblica, dai primi a gettone del 1959 a quelli funzionanti con le schede telefoniche, «materiali - come recita una sorta di sottotitolo - per una storia della telefonia in Italia».
Il momento inaugurale, con la partecipazione di figuranti in costume della Parrocchia di San Lazzaro e del gruppo di pizzica «Lindineddhe», è aperto gratuitamente al pubblico. Peraltro, i residenti in città potranno accedere gratuitamente alla struttura una volta al mese.
Il Castello era stato aperto al pubblico nel luglio 2014. La relativa concessione era scaduta nello scorso novembre, quando era ritornato nella disponibilità del Comune che prima di poterlo riassegnare, però, ha dovuto provvedere alla messa a norma degli impianti elettrico e d’illuminazione, alla risistemazione dei servizi igienici, allo smaltimento di rifiuti, alla pulizia dei luoghi e allo sfalcio della vegetazione spontanea.
Da domani, il Castello rientra nel circuito di valorizzazione integrata dei beni culturali e ambientali cittadini. Con l’associazione Gallipoli Nostra che, ricorda la storia, nel 1975, presidente Francesco Fontò, aveva per prima pulito e resi fruibili salone ennagonale e sale dei torrioni del Castello.