Politica

Lecce, partita doppia: come cambia la mappa del Consiglio se vince Poli Bortone o Salvemini

Maddalena Mongiò

Col premio di maggioranza allo schieramento che conquista il ballottaggio vanno 20 seggi, all’opposizione 12

LECCE - Carlo Salvemini e Adriana Poli Bortone stanno giocando la partita per il vertice di Palazzo Carafa, ma in ballo ci sono anche otto consiglieri, dell’uno e dell’altro schieramento, che vedono condizionato l’ingresso in consiglio comunale dalla vittoria del loro candidato. Partita doppia, dunque, per sindaco e consiglieri: la chiusura del voto oggi alle 15 e a seguire lo spoglio che questa volta dovrebbe essere più facile perché si tratta solo di attribuire la preferenza all’uno o all’altra. Con il premio di maggioranza, allo schieramento vincente andrebbero 20 seggi e all’opposizione 12. Il primo turno si è chiuso con Poli Bortone al 49,95% pari a 26.044 voti e Salvemini al 46,7% corrispondente a 24.347 voti. E ieri c’è chi ha deciso di non andare da solo al seggio elettorale allestito nella scuola Quinto Ennio, ma accompagnato da una pecora. Stupore e commenti scherzosi hanno salutato la presenza dell’animale che invece ha atteso con «serietà» che il suo padrone votasse.

Una partecipazione al voto, più tiepida, rispetto al primo turno, quando alle 12 di ieri si è presentato il 18,55% degli aventi diritto al voto. Al primo turno si è votato a partire dal pomeriggio di sabato 8 giugno e sino alle 23 del 9 con un’affluenza, nel primo giorno di voto, che alle 23 è stata del 26,79%, alle 12 della domenica del 42,83% per chiudere al 68,43% non troppo distante dalla percentuale del 2019.

In bilico, per il centrodestra, i consiglieri: Maria Luisa Greco (FdI, 344 voti), Tonia Erriquez (Io Sud, 210), Carlo Mignone (Prima Lecce, 465), Gianmaria Greco (Mrs, 449), Luca Russo (Forza Italia, 536), Luigi Quarta Colosso (Lecce Futura, 347), Maurizio Botrugno (Lecce Futura, 311), Severo Martini (Lega, 446). In caso di vittoria entrerebbero in consiglio comunale, mentre anche in caso di sconfitta certamente ci saranno, per Fratelli d’Italia: Roberto Giordano Anguilla (769 voti), Andrea Pasquino (457), Oronzino Tramacere (392), Maria Luisa Greco (344); per Io Sud: Gianpaolo Scorrano (629), Massimo Fragola (277); per Prima Lecce: Bernardo Monticelli Cuggiò (695), Laura Calò (481); Udc – Puglia Popolare: Andrea Guido (1.349), Gianmarco Pagliaro (689); Movimento Regione Salento: Giancarlo Capoccia (671); Forza Italia: Luciano Battista (673).

Sul filo di lana, per il centrosinistra, i consiglieri del Pd: Marco Giannotta (464 voti), Paola Povero (381); per Lecce città pubblica: Sergio Della Giorgia (394); per Coscienza Civica: Alessandro Costantini Dal Sant (310); per Avanti Lecce: Giovanni Occhineri (381); per Noi per Lecce: Gianluca Borgia (368); per Lecce città giusta: Pierpaolo Patti (358); per M5S: Arturo Baglivo (173); per Riformisti per Salvemini: Gabriele Torricelli (188). Già consiglieri, anche in caso di sconfitta di Salvemini: Paolo Foresio (1.435 voti), Sergio Signore (vicino ai 1.131), Antonio Rotundo (644), Loredana Di Cuonzo (591); per Lecce Città Pubblica: Silvia Miglietta (883), Fabiana Cicirillo (403); per Coscienza Civica: Christian Gnoni (768), Antonio De Matteis (544); per Avanti Lecce: Enza Corvaglia (382); per Noi per Lecce: Andrea Fiore (422); per Sveglia Lecce: Marco De Matteis (444).

Sofferta l’attesa e attraversata ancora da tensioni. Alla vigilia del voto è scoppiato un vero e proprio caso per l’incontro a porte chiuse del governatore Michele Emiliano con i vertici Asl e i direttori dei reparti ospedalieri. Un incontro che ha fatto arruffare le penne al centrodestra che ha inviato una lettera di contestazione al prefetto di Lecce, Luca Rotondi, lamentando la violazione del silenzio elettorale. Il centrosinistra ha risposto con la mossa del deputato Claudio Stefanazzi che a sua volta ha scritto al prefetto stigmatizzando l’operato di una tv locale verso la quale ha presentato anche un’interrogazione parlamentare per violazione della «par condicio».

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