Il caso
Pista di Nardò, i dubbi di Emiliano
L’ok all’ampliamento grazie a un Pronto soccorso privato. «Con l’elicottero? Non ha senso»
BARI - All’interno del complesso Porsche di Nardò verrà realizzato un Punto di primo intervento avanzato con sala operatoria e pista per gli elicotteri del servizio di emergenza. È così che la Regione ha potuto dichiarare di interesse pubblico il progetto di ampliamento della pista prova (Ntc, Nardò technical center) che prevede tra l’altro l’esproprio di 500 ettari di bosco. Un progetto faraonico, partito nel 2021, che aveva ottenuto pareri ambientali negativi: a quel punto per sbloccarlo sarebbe stato necessario l’ok della Commissione Ue. Ma poi sono saltate fuori le opere compensative (la riforestazione, un servizio antincendio, il Ppi) che la scorsa estate hanno portato al via libera.
Il Ppi di Nardò è stato inserito nella rete di emergenza regionale. Un piccolo pronto soccorso all’interno di una struttura in cui è vietato l’accesso al pubblico, con una nuova base della rete elicotteristica in cui non ci sono elicotteri da far atterrare (la Puglia non ha un vero e proprio servizio di elisoccorso). La delibera con cui a maggio 2023 la giunta regionale ha approvato il progetto gioca sull’equivoco, facendo intendere che il Punto di primo intervento sarà aperto al pubblico. Ma la convenzione tra Regione ed Ntc (inspiegabilmente non disponibile sul sito web) dice una cosa diversa: all’articolo 4 Ntc si impegna infatti a garantire la piena operatività degli spazi (solo) «in favore del personale medico».
Significa che al Ppi potranno accedere soltanto le ambulanze del 118: i medici stabilizzeranno il paziente (anche attraverso la sala operatoria) e poi lo trasferiranno in ospedale. Ma in quale ospedale? Il «Fazzi» di Lecce e il «Perrino» di Brindisi non sono attrezzati per l’atterraggio degli elicotteri. E lo stesso Emiliano, intervistato sul punto domenica sera da Report, ha ammesso che non ha alcun senso. «Lecce e Nardò sono vicinissime, sarebbe assurdo andarci in elicottero», ha spiegato il presidente della Regione: «Non ha senso andare in elicottero. La struttura (di Nardò, ndr) è in grado di intervenire su gradi di particolare complessità a prescindere dall’elicottero».
Anche a prescindere dall’elicottero, significa che il 118 dovrebbe portare un caso urgente all’interno della struttura privata Porsche per poi trasferirlo in ospedale. E chi gestirà il Ppi? Un documento predisposto da Ntc nel 2021, che la «Gazzetta» ha potuto consultare, dice che la struttura sanitaria verrà gestita da medici tedeschi (gli stessi che forniscono il presidio in caso di incidenti ai piloti impegnati in prova), mentre la Asl (in base alla convenzione con la Regione) dovrà limitarsi a concordare con l’azienda le regole per l’accesso del personale 118. Insomma tutto ciò che Ntc sta facendo è mettere a disposizione la sua infermeria aziendale.
E la pista per gli elicotteri? L’appalto unico della Asl Foggia per l’elisoccorso è stato annullato, e la Regione dovrebbe lanciarne uno nuovo per un servizio su base territoriale. Oggi il Salento non ha elisoccorso: l’elicottero viene chiamato (per i casi urgenti) e pagato a ore di volo. Chi ha partecipato agli incontri preliminari con i vertici di Ntc ricorda che, inizialmente, la società aveva ipotizzato di mettere a disposizione un proprio velivolo, ma poi non se ne è più parlato.
Il via libera al progetto ha scatenato le proteste degli ambientalisti, giustamente preoccupati per il consumo di suolo in area protetta. Emiliano ha scaricato la responsabilità della scelta sugli uffici: «Sono tranquillissimo - ha detto - perché lavoro sulla base di istruttorie fatte da fior di professionisti che, sia nella Protezione civile che nella Sanità, mi hanno detto di fare questo accordo perché è vantaggioso».