Il gesto
Collepasso, neonato rischia di soffocare: salvato da un carabiniere
Il piccolo stava soffocando con i suoi stessi muchi. Immediato l'intervento del brigadiere Garzia che grazie alle manovre di disostruzione pediatrica, compiute dal carabiniere, ha salvato il bambino
LECCE - Un neonato rischia di soffocare a Collepasso, nel Salento: il piccolo è stato salvato dalla prontezza di un carabiniere. L'episodio si è verificato questa mattina nei pressi di una farmacia del piccolo borgo salentino. A darne notizia la sindaca Laura Manta che con un post su Facebook ha ringraziato pubblicamente il brigadiere dei carabinieri Ivano Garzia.
Stando a quanto si apprende, pare che una coppia di Collepasso era ferma nei pressi di una farmacia. Dalla loro agitazione, i carabinieri di passaggio hanno intuito che qualcosa non stesse andando per il verso giusto. Ed infatti le supposizioni hanno trovato conferma: il bimbo, fortemente raffreddato, stava soffocando con i suoi stessi muchi. Immediato l'intervento del brigadiere che grazie alle manovre di disostruzione pediatrica, compiute dal carabiniere, ha salvato il bambino che comunque è stato visitato dagli operatori del 118 giunti sul posto.
“Una bella notizia – commenta sui social la sindaca Laura Manta – che merita un ringraziamento pubblico anche per sensibilizzare a frequentare i corsi di disostruzione delle vie aeree che, come in questo caso, possono salvare vite umane. Al brigadiere Garzia il mio ringraziamento e ai genitori del piccolo un abbraccio affettuoso”. “Quando questo neonato diventerà grandicello e leggendo le favole sentirà parlare del “Gigante buono”, saprà che il suo nome è Ivano Garzia ed è un brigadiere dei carabinieri della Stazione di Collepasso”- scrive in un post il sindaco di Parabita, Stefano Prete – è quel “Gigante buono” che questa mattina gli ha salvato la vita.
La sua vita di neonato che stava per soffocare e che, grazie alle manovre di disostruzione da lui praticate, è ritornato fortunatamente a respirare. Al nostro Ivano un infinito grazie, nella certezza che l’unico modo per onorare autenticamente la propria esistenza è quello di salvare la vita ad un bambino. Siamo orgogliosi di te!”.