L'inchiesta

Gallipoli, abusi sulla figlia di 11 anni? La Procura chiude le indagini

Vincenzo Sparviero

La denuncia dopo la segnalazione di una insegnante. L’indagato potrebbe essere interrogato prima del processo

Indagini concluse per un uomo di mezza età accusato di aver abusato della figlioletta di undici anni. In particolare, l’uomo è accusato di aver palpeggiato la ragazzina con la scusa di sapere se avesse o meno il reggiseno.

Come se non bastasse, in più di qualche circostanza sarebbe anche diventato violento e autoritario maltrattando la stessa piccolina e la sorella di tre anni più grande.

Poi, la piccola si è confidata con la sua insegnante ed è stata avviata un’inchiesta che ora si è formalmente conclusa.

Ora, un 54enne, residente in un comune dell’hinterland di Gallipoli che risponde di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia aggravati, potrà chiedere si essere interrogato e poi il pm deciderà sulla eventuale richiesta del processo.

Stando a quanto sarebbe emerso dalle indagini e in base alla denuncia, il padre violento avrebbe agito spesso sotto l’effetto dell’alcol. Questo, per lo meno, è quanto è emerso dagli accertamenti disposti dalla sostituto procuratore Erika Masetti, che si occupa proprio dei reati contro le fasce deboli.

L’inchiesta, dunque, è scattata solo quando la ragazzina si è confidata a scuola svelando quelle «toccatine» da parte del padre e anche i pestaggi subiti, insieme con la sorella, quando le due ragazze trascorrevano del tempo in casa del genitore, separato dalla madre che si era trasferita - con le figlie - in un’altra abitazione.

«Papà mi toccava con la scusa del reggiseno» ha raccontato la piccola. «Mi picchiava dandomi dei calci alle gambe dopo un rimprovero», ha anche aggiunto.

La docente ha fatto intervenire il Tribunale dei Minori senza neppure interpellare la madre che si è comunque rivolta ai Servizi sociali del suo paese e poi ha chiesto aiuto al Centro Antiviolenza “il Melograno”. Infine, è stata presentata una denuncia ai carabinieri, con l’assistenza dall’avvocato Letizia Di Mattina.

Il Tribunale dei Minori è subito intervenuto bloccando i colloqui tra il padre e le figlie.

La versione della bambina è stata poi confermata nel corso dell’incidente probatorio alla presenza del giudice Sergio Tosi.

La più piccola ha anche aggiunto un episodio che ancora non era emerso: che fu colpita al fianco con un telecomando, riportando varie lesioni con una prognosi di due settimane.

Ora, dunque, l’indagato rischia di finire sotto processo, ma prima potrebbe essere interrogato per raccontare la sua versione dei fatti alla presenza del suo legale, l’avvocato Rocco Vincenti.

Privacy Policy Cookie Policy