La storia
Gallipoli, medico minacciato di morte: «Pensavo che mi avrebbero ucciso»
Momenti di terrore vissuti ieri pomeriggio nel pronto soccorso: oggi verrà formalizzata la denuncia
GALLIPOLI - «Ho pensato che mi avrebbero ammazzato». Questa l’agghiacciante convinzione di Giovanni D’Agostino, medico del reparto di Medicina di Gallipoli, protagonista suo malgrado di momenti di terrore vissuti ieri pomeriggio nel pronto soccorso di Gallipoli che oggi presenterà regolare denuncia contro gli autori dell’aggressione. In nove hanno trattenuto due parenti di un sedicenne che volevano picchiare il medico minacciandolo di morte. Il sedicenne era arrivato in pronto soccorso per dolori addominali ed era in attesa della consulenza di un medico che è giunta un’ora dopo perché in reparto c’erano pazienti in condizioni critiche che necessitavano di interventi clinici urgenti. Al ragazzo era stato attribuito un codice verde e, secondo il racconto del medico, non mostrava segni di particolare sofferenza tant’è che passeggiava in pronto soccorso.
«Ero di turno da solo – racconta D’Agostino – avevo delle urgenze nel mio reparto: gente che non respirava, un moribondo, una serie di cose gravi per cui sono andato in pronto soccorso un’ora dopo la richiesta di consulenza. Quando sono sceso due persone, sicuramente parenti di questo ragazzo, hanno inveito dicendo che mi stavo presentando dopo due ore. “Vieni qua, adesso vieni che ti faccio vedere io”, hanno gridato e se non ci fossero state delle persone a trattenerli mi avrebbero picchiato. Volevano aggredirmi fisicamente, nel senso che volevano riempirmi di botte e lasciarmi a terra senza vita. Se non fossero intervenute delle persone a trattenerli non starei qui a raccontare quello che è accaduto».
Un autentico parapiglia connotato da rabbia incontrollabile. Questa la situazione e tanta era la rabbia dei parenti che diverse persone, tra quelle intervenute, sono cadute per terra insieme a un vigilante intervenuto per sedare gli animi. «Erano così feroci che mi sembrava inverosimile – ricorda D’Agostino – in sedici anni di servizio non mi è mai accaduto nulla di simile. Una scena simile a quelle che si vedono nei Tg e invece stava avvenendo tutto davanti ai miei occhi. Mi hanno minacciato di morte, volevano ammazzarmi impedendo anche la visita al ragazzo. Tutto assurdo».