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Lecce, nel computer decine di migliaia di foto pedopornografiche: 71enne ai domiciliari

Redazione Lecce

Ben 21mila foto e 2.500 video. Indagini della polizia postale

LECCE - Migliaia di filmati e di foto di natura pedopornografica archiviate nella memoria dei cellulari. Materiale, realizzato utilizzando minorenni, e destinato ad essere divulgato e ceduto ad altri utenti della rete.

Le accuse gravano su un 71enne residente in un paese del Nord Salento. Ieri mattina gli agenti della polizia postale gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari con il braccialetto elettronico.

Il provvedimento restrittivo giunge al termine di un’indagine della Polizia postale avviata circa un anno fa quando l’utenza telefonica del salentino è finita all’attenzione del Centro nazionale contro la pedopornografia online, incardinato all’interno del Servizio polizia postale e delle comunicazioni del Ministero dell’Interno. Gli investigatori avevano segnalato operazioni anomale e sospette sull’utenza telefonica del 71enne. Proprio dall’utenza dell’anziano sarebbe stato divulgato nella rete materiale pedopornografico, poi condiviso con altri utenti residenti anche all’estero.

Sulla scorta di questa segnalazione è stata eseguita una perquisizione domiciliare. E in casa dell’anziano i poliziotti hanno sequestrato un paio di telefoni cellulari. Gli apparecchi, su disposizione del magistrato, sono stati sottoposti ad una consulenza per accertare il materiale archiviato nella memoria e per documentare connessioni e condivisioni avvenuti con altri utenti.

I risultati emersi dalla perizia sono impressionanti, quanto meno per la quantità di materiale. Negli archivi dei dispositivi informatici, spulciati dagli esperti, erano stati archiviati 2.500 video e oltre 21.000 immagini di natura pedopornografica.

Da qui l’accusa di pedopornografia per essersi procurato (attraverso quale canale?) e detenuto, ma anche divulgato, condiviso e ceduto video e foto ritraenti atti sessuali con minorenni.

Il giudice per le indagini preliminari Marcello Rizzo, condividendo i risultati dell’attività di indagine coordinata dalla Procura ed eseguita dalla Polizia postale di Lecce, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare.

Nei prossimi giorni l’uomo, assistito dal difensore, comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia e, in quell’occasione, potrà fornire la propria verità per spiegare come quel materiale scottante sia finito sui dispositivi informatici collegati alla sua utenza.

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