Il caso
Galatina, «perde» un occhio e accusa i medici che l’avevano in cura
Mancato ricovero dopo una brutta caduta per una donna del Leccese
LECCE - Ha perso un occhio dopo una caduta in casa. La responsabilità, secondo quanto riportato in una denuncia, dovrebbe ricadere su medici che non hanno dato la necessaria importanza al caso tanto da determinare un danno irreparabile.
È stata disposta una perizia per verificare il tutto, a conclusione della quale gli indagati potrebbero essere prosciolti o finire sotto processo.
La donna, dopo la caduta viene condotta in ospedale ma non viene ricoverata. In pochi giorni, però, perde la vista da un occhio.
Nonostante sia in programma un intervento chirurgico, sembra che ormai non ci sia più speranza di recuperare la piena funzionalità.
Dopo la denuncia, quattro medici sono finiti sotto inchiesta. L’accusa contestata è «responsabilità colposa per lesioni in ambito sanitario».
Si tratta, ovviamente, di u atto dovuto in attesa degli accertamenti disposti dalla Procura
La vicenda, stando alla denuncia presentata dall’avvocato Roberto Stanislao, risalgono al 28 febbraio scorso quando la donna - 59 anni di Galatina - viene dimessa dal medico in servizio al pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi, dove era arrivata 24 ore prima per quella brutta caduta in casa, che le avevano causato un trauma cranico e vertebrale.
Qualche tempo prima, la stessa donna aveva subito un intervento di glioblastoma ed era in terapia per una trombosi venosa. Rientrata a casa, il giorno dopo un medico del 118 in contatto telefonico con il personale infermieristico intervenuto nella sua abitazione non ne avrebbe disposto il ricovero, nonostante - secondo la denuncia - accusasse un forte mal di testa e uno stato soporifero.
Anche il medico di base dopo una visita avrebbe ritenuto inutile il ricovero e il collega della Guardia Medica - qualche giorno dopo - avrebbe prescritto solo un farmaco, senza disporre il ricovero.
Secondo quanto scritto nella denuncia, tali ritardi non avrebbero consentito di adottare un monitoraggio costante in ospedale e la donna ha così perso la funzionalità dell’occhio sinistro.
Al momento, attende un intervento chirurgico nel reparto di neurochirurgia che - a quanto pare - non potrà risolvere i suoi problemi di vista.
La sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini, dopo la denuncia e la documentazione allegata alla stessa e acquisita agli atti, ha chiesto una perizia medico collegiale da effettuare nelle forme dell’incidente probatorio per verificare «se le condotte dei sanitari che ebbero in cura la donna siano state tempestive ed adeguate».
L’accertamento - secondo gli inquirenti - «appare determinante per la decisione dibattimentale dovendosi valutare la condotta di diversi professionisti in momenti differenti».
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Alessandra Luceri, Fabrizio Ruggeri, Gianni Gemma e Velia Pennetta.