In Salento

Venerdì Santo, braccio di ferro tra vescovo e figuranti a Casarano

Alberto Nutricati

Monsignor Filograna: «No alla processione in abiti storici». La replica: «Noi ci saremo. Impossibile trovare una soluzione condivisa: da parte della curia nessun confronto»

CASARANO - Figuranti? Sì, no, forse. Dopo le polemiche e le proteste dei giorni scorsi, in merito alla decisione del vescovo Fernando Filograna di eliminare dalla processione del Venerdì Santo i figuranti in abiti storici e di ridimensionare notevolmente il percorso, il comitato «Riti e tradizioni della Settimana Santa» scioglie le riserve. I figuranti ci saranno. Almeno questa è la posizione resa nota durante l’incontro pubblico tenutosi nei giorni scorsi.

«Purché non ci si opponga al suo regolare svolgimento - spiegano i referenti del comitato - nessuno può mandar via dalla processione chi volesse prenderne parte, neppure se è vestito in abiti storici. Noi ci saremo e invitiamo ad essere in tanti, per dimostrare con i fatti, senza urla, polemiche sterili o proteste plateali, quanto i casaranesi avvertano come facente parte della propria identità questa processione. Avremmo voluto trovare una soluzione condivisa, ma da parte della curia non ci è stata data possibilità di confrontarci su questi temi, nonostante noi avessimo consegnato nelle mani del vescovo un documento di sedici pagine sulla storia e le peculiarità di questa processione».

La composizione del corteo storico dovrebbe essere analoga a quella degli anni pre-covid, ma il comitato ha dovuto sobbarcarsi l’onere di acquistare tutti i costumi, da quelli dei soldati romani a quelli delle pie donne. Non mancherà il figurante che, nei panni di Gesù Cristo, trascinerà a spalla la croce di legno, anch’essa nuova di zecca. Non essendo un corteo «autorizzato» dalle autorità ecclesiastiche, il comitato ha dovuto dotarsi di tutto il necessario per poterlo allestire ex-novo, senza poter attingere al magazzino che custodisce attrezzature e costumi usati in passato.

«Il nostro lavoro – continuano i componenti del comitato – è stato silente, assiduo e costante nel corso dell’ultimo anno. Abbiamo sempre cercato la strada del confronto e del dialogo e anche quando questo ci è stato precluso, abbiamo evitato lo scontro. Abbiamo sempre avuto ben chiaro il nostro obiettivo, ma nel perseguirlo abbiamo percorso la strada della moderazione». «Ecco perché ci dissociamo dalla protesta - aggiungono - durante la Via Crucis diocesana, quando abbiamo ascoltato urla e frasi rancorose rivolte al vescovo e al clero cittadino. Capiamo la delusione di tanti, ma non condividiamo i modi di esprimerla. Venerdì prossimo avremo la possibilità di dimostrare che non siamo dei facinorosi, ma semplici fedeli e cittadini che hanno a cuore i riti e le tradizioni della Settimana Santa».

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