Il progetto

Restauro in vista per il Ciolo, così rinascerà il ponte simbolo del Salento

Gli interventi saranno eseguiti grazie a un finanziamento di oltre quattro milioni di euro

GAGLIANO DEL CAPO - Un anno di lavori e oltre quattro milioni di euro per il restauro del ponte del Ciolo, uno dei simboli del Salento.

Il progetto di manutenzione straordinaria, con la contestuale consegna dei lavori, è stato presentato questa mattina in Provincia, a Palazzo Adorno. Grazie al finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Provincia di Lecce ha individuato gli interventi da eseguire per garantire, nei prossimi anni, il mantenimento dei requisiti di sicurezza strutturale statica e sismica sul Ponte del Ciolo, costruito a cavallo degli Anni '60-'70 e considerato allora una struttura a dir poco innovativa.

Il ponte, col tempo, ha mostrato segni di cedimento, e già è stato oggetto di interventi in passato, ma adesso c'è bisogno di fare di più per la struttura ad arco sagomato, lungo circa 60 metri, che si trova lungo la strada provinciale 358.

Il vicepresidente della Provincia di Lecce Antonio Leo in apertura ha
evidenziato: «Presentiamo un progetto per un’opera strategica, da tempo al centro
dell’attenzione della Provincia e del presidente Stefano Minerva. E’ un’opera maestosa, inserita in un contesto paesaggistico di particolare bellezza, uno scenario tra i più belli del Salento, che cambierà attraverso questo progetto».

Realizzato lungo la litoranea della costa adriatica del Salento, in corrispondenza di un’insenatura rocciosa profonda circa quaranta metri, nelle vicinanze di Gagliano del Capo, è da sempre un colpo d'occhio spettacolare per turisti e visitatori. Da ottobre 2006, l’opera rientra nel Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase.

Stando al progettista e direttore dei lavori, Claudio Giancane, il ponte ha bisogno di un massiccio intervento che ne preserverà comunque la sua unicità. Giancane ha evidenziato come sia stata posta particolare attenzione alla durabilità dell’intervento. Tutte le opere strutturali saranno protette attraverso materiali, tecnologie e rivestimenti altamente innovativi, tali da conferire al ponte una vita utile di progetto di almeno 65 anni, «arco di tempo in cui non saranno necessari altri interventi di manutenzione straordinaria».

In particolare, saranno realizzate la ricostruzione corticale dell’arco e dei setti mediante betoncino colabile ad altissime prestazioni; la costruzione di una controsoletta all’intradosso dell’impalcato esistente. Così il Ciolo sarà percorribile da tutti i mezzi previsti dal Nuovo Codice della Strada e rispetterà le nuove Norme Tecniche sulle Costruzioni del 2018.

Attraverso l’ampliamento degli sbalzi su entrambi i lati della carreggiata, i marciapiedi saranno adeguati alla normativa sul superamento delle barriere architettoniche, diventando accessibili ai disabili. In questo modo, inoltre, si adatteranno anche alla realizzazione di un percorso ciclo pedonale.

Come sottolineato dal rup Anna Maria Riccio, l’opera d’avanguardia è tutta salentina. La struttura originaria ad arco sagomato tipo Maillart, infatti, è stata progettata dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola e realizzata, tra il 1962 e il 1967, dalla Provincia di Lecce, con la direzione dei lavori di un funzionario dell’Ente stesso.

Il ponte, ha ricordato il dirigente del Servizio Strade Luigi Tundo, ha avuto negli anni altri interventi importanti di manutenzione resi necessari per la vicinanza ad un ambiente molto aggressivo come il mare, con la conseguente presenza dell’aerosol marino che intacca le superfici.

All'incontro hanno partecipato il vicepresidente della Provincia di Lecce, Antonio Leo, il consigliere provinciale delegato alle Politiche di valorizzazione del Litorale adriatico e Pianificazione della viabilità Ippazio Morciano, il consigliere provinciale con delega alle Strade Francesco Volpe, il dirigente del Servizio Viabilità Luigi Tundo, la responsabile unica del procedimento Anna Maria Riccio, il sindaco di
Gagliano del Capo Gianfranco Melcarne, e il rappresentante ed amministratore unico della ditta appaltatrice Consolidamenti speciali srl Fabio D’Agata.

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