Il caso
«È morto», i parenti lo piangono ma poi scoprono che è vivo: l'assurda storia di un salentino a Milano
L'uomo, 64 anni, non è riuscito ad avvertire nessuno del suo ricovero in ospedale, per curare una patologia pregressa, perché in viaggio ha perso il cellulare
SANNICOLA - Morto, per giorni. Ma in realtà è vivo, ricoverato in ospedale a Milano, al Fatebenefratelli, per problemi di salute già esistenti, ma vivo e vegeto. È la storia assurda di un 64enne salentino, di Sannicola, che era partito a metà dicembre al Nord per curare una patologia da cui è affetto da tempo. Solo che, dopo qualche giorno e qualche messaggio agli amici, il suo telefono ha improvvisamente smesso di funzionare. Muto, irraggiungibile. E dalla Questura di Milano arriva la notizia del suo decesso, in una pec in cui si chiedeva al comune di Sannicola di verificare se nel territorio di competenza risiedessero parenti del deceduto al fine di consentire l’effettuazione del riconoscimento della salma. Tanto dolore per i familiari dell'uomo, che si è trasformato poi in grande gioia quando hanno scoperto che c'era stato un errore, una leggerezza da parte di chi aveva inviato quella pec. L'uomo è vivo, ancora in ospedale per curarsi, e non aveva fatto in tempo ad avvisare parenti e amici al telefono semplicemente perché l'aveva perso. Tutto è bene quel che finisce bene.