La denuncia
Lecce, dona 40 alberi al Comune ma non vengono piantati: «Rischiano di morire»
Lo sfogo dell'avvocato Aguglia. Ora gli aranci sono a dimora presso l’Orto Botanico
LECCE - «L’anno scorso ho donato quaranta alberi alla mia città e non sono ancora stati piantumati: rischiano di non sopravvivere!».
È lo sfogo di un avvocato leccese che racconta il tortuoso iter nato nell’aprile del 2021 da un gesto di generosità e civismo. Giorgio Aguglia, un anno e mezzo fa, nell’intento di abbellire il centro storico di Lecce ha donato al Comune 40 aranci selvatici. «Alberi di 14 anni molto belli - racconta - alti circa quattro metri, acquistati dopo una lunga ricerca presso un vivaio siciliano. Ho suggerito che venissero piantati in via Trinchese o in via Augusto Imperatore». Nell’attesa della loro collocazione gli alberi su disposizione del Comune sarebbero stati momentaneamente “parcheggiati” presso l’Orto Botanico.
Nell’aprile di quest’anno, a dodici mesi esatti dalla donazione, l’uomo torna a chiedere spiegazioni sulla mancata piantumazione e scrive direttamente al primo cittadino Carlo Salvemini. «Il sindaco mi ha informato - prosegue - che la rimozione del basolato e la creazione di nuove aiuole sono operazioni articolate e complesse che richiedono un progetto di spazio pubblico integrato e una previsione di spesa che al momento non è possibile garantire. Vengo perciò informato che gli alberi sarebbero stati messi a dimora, nei tempi il più celere possibile, nel parco di via dei Ferrari nel quartiere Ferrovia e nel parco dell’ex Sperimentale Tabacchi».
Location alternativa individuata e problema risolto? Dal prosieguo del racconto non sembrerebbe: «Deluso di non veder realizzata la mia aspirazione di far godere anche i miei concittadini abitanti nel centro antico, come a Siviglia, del profumo di zagare in primavera, ho acconsentito a tale soluzione di ripiego per evitare che gli alberi non resistessero al caldo torrido dell’estate». Eppure ad oggi, denuncia il cittadino, non sono stati ancora piantati.
Deluso ma non arreso l’uomo aggiunge infine: «Intanto pochi giorni fa, a conclusione dell’iter per le necessarie autorizzazioni di Comune e Soprintendenza, ho fatto piantare, a mia cura e spese, altri alberelli (più piccoli, presi da un vivaio calabrese) nello spiazzo antistante la mia abitazione in zona via Malennio: la strada ha cambiato aspetto!».