Nel Salento

Surbo, Masseria Ghetta: legali al lavoro per fermare l’impianto di rifiuti

Emanuela Tommasi

Martedì riunione al Comune tra i sindaci Trio e Taurino e gli avvocati

«Abbiamo ribadito in tutte le sedi istituzionali il nostro forte “no” all’impianto di compostaggio nell’area di masseria Ghietta. Andremo avanti con la battaglia legale». Il finanziamento di circa 40 milioni di euro, da parte del ministero della Transizione ecologica, per la realizzazione del progetto presentato da Ager Puglia (su indicazione del Comune di Lecce), non modifica di una virgola la posizione dei Comuni di Surbo e Trepuzzi, i quali, fin qui, hanno avviato una campagna politica contraria, annunciando quella legale. Ed ora passano alle vie di fatto. Per martedì prossimo, alle 16, al Comune di Surbo è convocato un incontro tra il sindaco Ronny Trio, il sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino, ed i loro legali, rispettivamente gli avvocati Francesco Baldassarre e Adriano Tolomeo, per concordare l’azione giuridica da perseguire.

«Riteniamo che l’area sia inidonea, per tanti motivi - dice il sindaco Taurini - Ci sono strutture ricettive di assoluto livello, è una zona che stiamo riqualificando e rigenerando con investimenti notevoli dei privati anche nel campo dell’agricoltura biologica, ci sono le aziende del gruppo Terre di Cerrate, non offre i collegamenti necessari. Noi abbiamo individuato e indicato altri siti e altre possibilità, ma non sono stati presi in considerazione. Per questo faremo la nostra battaglia fino in fondo».

I Comuni di Surbo e Trepuzzi hanno proposto il sito alternativo di masseria Sementello (più a Nord di masseria Ghietta), che, però, non è stato ritenuto idoneo da Ager. «Ho indicato anche l’ipotesi di fare impianti di compostaggio all’interno delle aree industriali dove insistono le proprietà dell’Asi - spiega Taurino - In particolare abbiamo indicato gli impianti di depurazione dell’Asi sia quello di Ciccio Prete sia quello di Galatina e di Nardò, dove già insistono impianti di depurazione, dove ci sono tutte le condizioni per poter fare un ciclo completo dei rifiuti utilizzando anche le acque reflue provenienti da quel tipo di impianti di depurazione. Lì si poteva fare un lavoro ottimale, non si è voluto ascoltare nessun tipo di proposta, si è andati avanti sul sito di masseria Ghietta. Noi abbiamo ribadito in tutte le sedi istituzionali il nostro forte “no” - insiste - e andremo avanti con la battaglia legale, ma anche con l’azione politica di protesta».

C’è anche l’azione di supporto dell’Unione dei Comuni del Nord Salento, che da sempre ha espresso un fermo «no» al terreno di masseria Ghietta per un impianto di compostaggio.

La localizzazione non convince, e ci sono tanti interrogativi. «Su quel progetto non è stata avviata alcuna attività istruttoria - ricorda il sindaco di Trepuzzi - Per l’idoneità si sono espressi solo il Comune di Lecce e Ager. Non è stata fatta alcuna Conferenza dei servizi. E poi, qualcuno conosce il progetto nei dettagli? E poi, i tempi saranno compatibili con l’iter autorizzativo? Non dimentichiamo che i tempi per il progetto sono stati dettati nell’ambito del Pnrr. Ci sono questi ed altri interrogativi sui quali vogliamo fare chiarezza».

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