Il processo
Lecce, sparò e uccise un pastore mentre faceva tiro al bersaglio: chiesti 25 anni
L'ipotesi accusatoria è di omicidio volontario con dolo eventuale. La vittima aveva 23 anni
LECCE - La Procura di Lecce ha chiesto una condanna a 25 anni di reclusione per Giuseppe Roi, l'imprenditore agricolo di Porto Cesareo, di 41 anni, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale, per aver ucciso il 6 aprile 2014 un suo dipendente, un pastore 23enne di origini albanesi, mentre si esercitava al tiro a segno con una pistola.
Stando alla ricostruzione Roi, appassionato di armi, sparò con una calibro 22 mentre faceva il tiro al bersaglio contro un frigorifero abbandonato nei pressi di una casa di campagna, dove il 23enne aveva portato le greggi. Secondo il teorema accusatorio, l'imprenditore avrebbe sparato accettando il rischio di poter uccidere il pastore che si trovava poco distante. Udendo il primo colpo, Quamil Hyraj si sarebbe voltato e sarebbe stato colpito da un secondo proiettile che lo raggiunse alla fronte, freddandolo all'istante. Roi fu arrestato sette mesi dopo il fatto, con l’ipotesi di omicidio volontario con dolo eventuale.
Il processo è alle battute finali, dopo la requisitoria del pm Carmen Ruggiero, davanti ai giudici della Corte d’Assise di Lecce, adesso si aspetta la decisione. La sentenza è prevista per il prossimo 19 aprile.