il 30 giugno

Melpignano, al Climate Space Festival fa tappa il tour di Lucio Corsi

Bianca Chiriatti

Sarà solo uno degli ospiti della cinque giorni di concerti, proiezioni, conferenze su ambiente e mondo sostenibile

Farà tappa anche a Melpignano (Le), all’interno del Climate Space Film & Music Festival ideato da Ludovico Einaudi (in programma dal 30 giugno al 4 luglio), il tour 2021 di Lucio Corsi, cantautore toscano che porterà sul palco il suo ultimo disco, «Cosa faremo da grandi», prodotto da Francesco Bianconi (Baustelle) e Antonio Cooper Cupertino. E sarà proprio il concerto di Corsi, il 30 giugno in piazza San Giorgio, ad aprire la cinque giorni di concerti, proiezioni, conferenze su ambiente e cambiamenti climatici: musicisti, scienziati, filmaker, innovatori, ingegneri, imprenditori si confronteranno in una serie di incontri nel cuore del Salento. Un tema di cui, secondo lo stesso Lucio, è fondamentale parlare: «Penso sia giusto – racconta – è un argomento d’attualità di cui più si parla e meglio è, non possiamo prescindere. Pur non occupandomene in prima persona nelle mie canzoni, ci tengo, sto attento».

La musica ha portato Lucio Corsi nel Salento anche lo scorso anno, e in questo giro d’Italia che parte il 26 giugno dalla Liguria sarà accompagnato dalla sua super band: Marco Ronconi alla batteria, Filippo Scandroglio alla chitarra, Iacopo Nieri al pianoforte, Giulio Grillo alle tastiere, Tommaso Cardelli al basso: «Sono contento – continua – il tour è la naturale prosecuzione di quello della scorsa estate, al termine della quale è stato chiuso di nuovo tutto, ma cambieremo la scaletta, ci saranno tante novità e sorprese. Nonostante le difficoltà ho cercato un insegnamento nei momenti difficili: sono felice dei risultati del disco e del tour, la mia vita continua a dividersi tra Milano e la Maremma, bisogna sempre trovare i lati positivi nelle cose».

Un disco in cui Corsi ha fatto esplorare mondi straordinari caratterizzati da racconti, ricordi, suoni e metafore fiabesche alternate a scenari glam rock tutti rivisitati alla sua maniera, e che creano un microcosmo immaginario frutto della sua immaginazione: «La cosa più importante per me è fare musica – svela – sono soddisfatto e felice. Siamo già al lavoro sul disco nuovo, pronti a chiuderci in studio, non appena finito il tour, per poi uscire presumibilmente l’anno prossimo. Anche se il momento che preferisco è proprio quello di scrittura, tra la fine dei live e l’uscita di un nuovo album. Pensarlo, scriverlo, produrlo, lavorarci su». E se gli si chiede se fra qualche anno si immagina mentore di nuovi artisti, così come Francesco Bianconi è stato per lui, la risposta è: «Perché no? Chissà. La musica è sempre evoluzione».

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