L'inchiesta
Corsano, incarichi e tangenti: a giudizio sette persone
C'è anche l'ex sindaco, la vicenda della riqualificazione della scuola elementare
Corsano - L'ex sindaco di Corsano finisce sotto inchiesta con altre sei persone nell'ambito dell'indagine sull’affidamento dei lavori di riqualificazione della scuola elementare di Corsano.
Il gup del Tribunale di Lecce, Simona Panzera, al termine dell'udienza preliminare di oggi ha rinviato a giudizio Biagio Martella, 52 anni, ex sindaco di Corsano; il fratello Giorgio Martella, 47 anni, ingegnere; Sebastiano Chiarello, 41 anni di Tricase e Chiara Chiarello, 32 anni di Corsano. Con loro anche Antonio Bisanti, 59 anni di Corsano; Fernando Zocco, 60 anni di Tricase e l’ingegnere Emiliano Zampironi, 46 anni di Gagliano del Capo. Il processo avrà inizio il 7 giugno prossimo
Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono quelle di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, turbativa d’asta e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. L'architetto Antonio Bleve, 54enne di Corsano, ha patteggiato ad 1 anno e 2 mesi ( pena sospesa) per turbativa d'asta e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale ma è stato assolto dal reato di corruzione.
I fatti si sarebbero consumati tra il 2015 ed il 2017. Al centro dell'inchiesta la redazione, nel maggio del 2015, del progetto preliminare di riqualificazione della scuola elementare «Dante Alighieri», ora Istituto Comprensivo «Biagio Antonazzo», affidato all'architetto Sebastiano Chiarello, poi firmato dall’architetto Bleve, per consentire all’Amministrazione comunale di Corsano di partecipare ad un bando della Regione del valore di 985mila euro.
A Chiarello sarebbe stato promesso l'incarico di progettazione, con la tacita rinuncia di altri professionisti. In cambio, Sebastiano Chiarello avrebbe dovuto versare una somma di 20 mila euro quale corrispettivo in favore di Chiara Chiarello, collaboratrice nella redazione del progetto esecutivo. Quel denaro, però, la Chiarello avrebbe dovuto girarlo a Giorgio Martella, fratello dell'allora sindaco Biagio Martella.
L'indagine racconta che l'assegnazione dell'incarico avvenne effettivamente, con determina di Bleve del 5 aprile del 2017, attraverso un bando di gara per un importo complessivo di 99.355,51 euro, somma al di sotto della soglia che dei 100 mila euro che avrebbe imposto il bando ad evidenza pubblica.
Anche Antonio Bisanti, consulente esterno, sempre secondo l'accusa, avrebbe dovuto versare 20mila euro su richiesta dell'ex sindaco Martella con lo stesso iter: un corrispettivo in favore di Chiara Chiarello. Identica procedura per Emiliano Zampironi, solo così avrebbe potuto ottenere incarichi dal Comune.